"Vita ce n'è", Eros Ramazzotti torna al pop e a cantare d'amore

Eros Ramazzotti torna con un nuovo album a 3 anni da “Perfetto” (e a uno da “Eros duets”) con “Vita ce n’è”, un disco che sembra fatto apposta per ricordare al pubblico che pop significa popolare. 
Rispetto al disco precedente, Eros ha cambiato squadra, suono,  temi, autori: la produzione, curata dal cantante con Antonio Filippelli (Levante, Fabrizio Moro tra gli altri)  e Celso Valli, dà al sound un tocco di contemporaneità pop assente da “Perfetto”, l’album di tre anni fa.

Per scrivere le canzoni, Ramazzotti ha coinvolto Federica Abbate (in sette pezzi), Cheope, Dario Faini, Paolo Antonacci, Enrico Nigiotti, Fortunato Zampaglione, Bungaro, Cesare Chiodo, Stefano Marletta, Edwyn Roberts, Mario Lavezzi, e Mogol, creando un mix di autori del nuovo pop nazional-popolare e classici. Fra questi ultimi rientra Jovanotti, che firma “‘In primo piano”

“Dall’altra parte dell’infinito” è  una lettera a un figlio morto, nata dopo avere letto sul Corriere la storia di un padre che ha perso il figlio a causa della leucemia a soli 10 anni mentre “Buonamore” è una nuova “L’aurora” dedicata alla figlia oggi ventunenne. 

“Vita ce n’è”, contiene diversi duetti, che guardano a diversi pubblici e al mercato nazionale: Alessia Cara, in “Vale per sempre” . La tedesca Helene Fischer in “Per il resto tutto bene”  per un mercato che tiene molto a Eros e Luis Fonsi in “Per le strade una canzone”, per puntare al mercato latino, altrettanto importante per l’artista

“Seriamente, non mi piace l’idea di mettere in competizione gli stili. Non rinnego certo il pop, che è una musica tradizionale che arriva al cuore, né disdegno il rap”, ci ha raccontato nell'intervista: in questo disco Eros prova ad essere contemporaneo, per rimanere fedele a se stesso e a quello che ha sempre fatto: pop italiano con vocazione internazionali.