Esattamente 20 anni fa usciva "Painted from Memory", il capolavoro della fase "matura" della carriera di Elvis Costello, firmato con Burt Bacharach.
E' uno dei due punti di riferimento espliciti di "Look now", primo disco "regolare" della carriera del cantautore da molto tempo a questa parte: è stato inciso con gli Imposters (ovvero gli Attractions di inizio carriera, con Davey Farragher al basso) a dieci anni da "Momofuku", ultimo album con la band. In mezzo un paio di album "di genere" con il produttore T Bone Burnett e la collaborazione con con i Roots per l'album “Wise Up Ghost”, 5 anni fa. L'altro punto di riferimento è "Imperial bedroom" dell'82, album inciso con l'ingegnere del suono dei Beatls Geoff Emerick (recentemente scomparso) e inizio di una nuova fase, dopo gli esordi tra punk e power-pop.
Costello è uno che non ha bisogno dell'abusato trucchetto di marketing "Questo disco è il seguito di...". La sua discografia è varia come poche, tra album "di genere", appunto, collaborazioni e quant'altro. Ma le due influenze si sentono, non solo per la presenza di Bacharach, che firma tre canzoni ("Don't Look Now", "Photographs Can Lie" e "He's Given Me Things") e per un'attenzione particolare ai suoni e alla produzione.
A dare rilevanza al disco è soprattutto la presenza della band, che dà omogeneità alla consueta varietà di Costello, che torna al power pop con "Burnt Sugar Is So Bitter" (scritta con Carole King), "Unwanted number" "Under lime", e va spesso verso il pop più raffinato e "da camera" dei pezzi firmati con Bacharach. In alcuni brani non c'è ma come se ci fosse, come ha notato l'amico e "Costellologo" Alfredo Marziano, ex redattore di Rockol: verissimo tant'è che Costello ha raccontato di avergli proposto altre canzoni ed essersi sentito rispondere che "Stripping paper" non aveva bisogno del suo intervento.
"Look now" non ha (volutamente) il tiro di "Momofuku", ma è decisamente più a fuoco dei due dischi "Americana" "Secret, Profane & Sugarcane" e "National Ransom" del 2009 e 2010. E' un disco di pop, nella sua accezione più ampia e storica: chi ha letto l'autobiografia "Musica infedele e inchiostro simpatico" sa la venerazione e il rispetto che Elvis ha per la forma-canzone, anche e soprattutto quella pre-rock 'n' roll, trasmessagli dal padre. E qua lo mostra, con l'esperienza di 40 anni di musica, con una voce unica (ah, quel vibrato...) e una band di musicisti che non mettono mai una nota di più o di meno del necessario.
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