E' un momento felice questo per Fabri Fibra, anche se fino a poco tempo fa la felicità non rappresentava la perfetta dimensione creativa per il rapper originario di Senigallia.
“Fenomeno”, l'album uscito la scorsa primavera, ha avuto un gran successo di critica e pubblico (disco di platino) anche se per il grande pubblico sarà ricordato come quello che conteneva “Pamplona” il tormentone annunciato dell'estate ma non precisamente il più rappresentativo dell'intero disco. Forse è questo, insieme alla prolificità di Fibra, uno dei motivi dell'uscita di “Fenomeno - Masterchef edition”: oltre all'album con le tracce già presenti nell'edizione standard contiene un EP con inediti e rarità (la riedizione è disponibile in tre differenti versioni).
Ed è proprio su quest'ultimo che vogliamo concentrare l'analisi, confrontandolo inevitabilmente con il disco uscito ad aprile di cui è al tempo stesso complemento ma anche presa di distanza.
“Fenomeno” è stato il disco della maturità dove il nostro accostava al classico rap caustico e provocatorio, una sorta di dimensione più intimista e riflessiva, anche dolente in alcuni episodi, specialmente quelli in cui parla dei difficili rapporti familiari. Le otto tracce contenute nell'EP sono un parziale ritorno al Fabri Fibra meno impegnato e più ironico, con i canonici temi di egotrip e dove si ribadisce la propria leadership della scena, avendo acquisito un equilibrio con il suo personaggio e nel rapporto con la musica. Ma non è un tornare indietro, perché come dice in “Il tempo vola”, forse il più bel brano dell'ep che nel disco ufficiale era presente solo come skit di pochi secondi, “Non sono più quello di Turbe Giovanili / Non sono più quello di Mr. Simpatia, mi dispiace / Non sono più quello di Tradimento, o di Bugiardo, Controcultura o Guerra e Pace / Non sono neanche più quello di Squallor / E non sarò neanche più questo qui / si va avanti”.
“Non faccio neanche più caso ai soldi, scrivo e mi diverto” rappa Fabri Fibra in “Brut” e in effetti si nota un certo maturo piacere nel scrivere barre e rime, unito anche a beat ben prodotti, sia quando si rifà ai classici (“CVDM” si basa su “The Real Slim Shady” di Eminem e la citata “No Diggity” dei Blackstreet) sia quando si avventura in territori più melodici come “Luna” (con Mahmood) e squisitamente hip-pop nel remix di “Le vacanze” ad opera di Big Fish.
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