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«NEBRASKA '82 - Bruce Springsteen» la recensione di Rockol

"Nebraska", da una cassettina senza custodia ad un box set deluxe

La nuova edizione di racconta ancora più nei dettagli la storia di un album leggendario

Recensione del 23 ott 2025 a cura di Gianni Sibilla

La recensione

Difficile sottovalutare l’impatto che ha avuto un album come “Nebraska”, non solo nella carriera di Springsteen. Se oggi è considerato una leggenda, rispettato da artisti più giovani di ogni generazione, è anche e soprattutto grazie a quell’album nato in una camera da letto del New Jersey, da solo, con un rudimentale studio di registrazione usato per incidere canzoni scarne ma con storie potentissime di personaggi che vivono nell’oscurità ai margini della città e della società, senza il muro del suono della E Street Band a coprire le spalle del Boss. Solo Bruce, una chitarra e pochi effetto.

Questa ristampa arriva a pochi mesi dai Lost Albums: è un’operazione di catalogo altrettanto importante, anzi di più - perché celebra un capolavoro, e lo fa nel migliore dei modi: con una quantità di materiale inedito di altissima qualità. Dentro il box c’è il remaster 2025 dell’album originale, una raccolta di outtakes mai pubblicate ufficialmente, le leggendarie versioni elettriche incise con la E Street Band e una rilettura live registrata nel 2025, senza pubblico, in un teatro

Non entriamo nei dettagli del disco storico - nel nostro speciale trovate recensioni dettagliate dagli archivi di rockol, che raccontano quelle dieci canzoni scarnificate, il significato di quelle storie che Springsteen scelse di cantare deviando dal mainstream, in un’epoca in cui MTV iniziava a dettare le regole del mercato. Vi consigliamo caldamente anche il libro “Liberami dal nulla” di Warren Zanes, che ha ispirato il biopic che esce oggi. Una cassettina senza custodia per un album senza produttore, nessun singolo, nessun video, nessun tour, che fu difficile trasformare in un album vero e proprio. Questo box si chiude con un nuovo remaster che parte dai nastri originali

Il box si apre con outtakes, quelle canzoni registrate e presenti su quella leggendaria cassettina e poi rimaste fuori dalla versione definitiva. Circolate per anni tra i collezionisti, qui compaiono per la prima volta in modo ufficiale e curato. Di quelle canzoni, nove finirono su “Nebraska”, una (“Johnny Bye Bye”) sarà pubblicata più avanti, quattro sono rimaste inedite fino ad oggi le delicate“Losin’ Kind” e “Child Bride” il punkabilly acustico della prima versione di “Downbound Train”, e una strepitosa “Pink Cadillac” in versione blues acustico, lontana dalla versione che verrà reincisa e pubblicata più avanti. A queste si aggiungono “Born in the U.S.A.” in versione acustica (già pubblicata in “Tracks”, “The Big Payback”, uscite come lato B nel 1982. Tre brani registrati sono invece successivi alle leggendarie sessioni casalinghe del gennaio 1982. Sono registrazioni del 30 aprile 1982,  . Tra questi spicca “Gun in Every Home”, ballata amara e sorprendentemente attuale sulla cultura delle armi e una prima versione di “Working on the highway”. i.

Poi c’è “Electric Nebraska”, per anni l’unicorno degli archivi springsteeniani. La storia l’abbiamo raccontata: nell’aprile del 1982 Springsteen prova a reincidere i brani con la E Street Band, cercando una veste rock per quelle storie cupe. Non c’è un album intero, ma otto canzoni che vengono registrate in pochi giorni alla Power Station di New York; il risultato non convince Bruce, che mette tutto da parte.
 Le tracce riemergono ora: sono un universo parallelo, un suono elettrico e crudo che Springsteen non ha più frequentato. “Born in the U.S.A.” è qui un power trio rabbioso e spoglio, ben distante sia dalla demo acustica che dalla hit da stadio. “Atlantic City” guadagna una strofa e un groove più serrato. “Johnny 99” è un rockabilly esplosivo, “Downbound Train” un punk-blues che profuma di Sun Records.“Electric Nebraska” non è un album intero - forse è meno della fan fiction costruita negli anni e potrebbe deludere qualche aspettativa. Dovremmo invece ringraziare di poter finalmente ascoltare queste versioni

La sorpresa, l’aggiunta che vale da sola il prezzo è “Nebraska (Live at Count Basie Theatre, 2025)”, rilettura registrata senza pubblico in un teatro di Red Bank, New Jersey. Springsteen accompagnato solo da Larry Campbell e Charlie Giordano. La performance richiama quella del 2009 per “Darkness on the Edge of Town”, ma è ancora più essenziale: solo musica, silenzio e immagini. Le canzoni vengono suonate in sequenza, come sull’album originale, con la voce dello Springsteen odierno: più roca, segnata dal tempo ma con una nuova esperienza. 

Un box che non è un’operazione di nostalgia, ma un viaggio completo dentro un album che continua, ancora oggi, a inquietare e commuovere.

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