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«HELLO WORLD - Pinguini Tattici Nucleari» la recensione di Rockol

Il pop inclusivo dei Pinguini Tattici Nucleari

“Hello world”, un album di canzoni-canzoni, con una scrittura forte e un suono classico. 

Recensione del 06 dic 2024 a cura di Elena Palmieri / Gianni Sibilla

Voto 7.5/10

La recensione

“Io volevo solo fare l’artista, non avere mille burnout, e chi pensava che ci vuole un terapista, pure per curare i soldout”, cantano in "Burnout". Scherzano, ma non troppo, i Pinguini Tattici Nucleari: due anni dopo aver fatto i conti con gioie e dolori del mainstream, “Fake news” comprese, come suggeriva il titolo del loro precedente album, tornano con un nuovo lavoro per rinnovare la vicinanza con il pubblico.
Ormai a loro agio nel trovare la propria dimensione live negli stadi, Riccardo Zanotti, Elio Biffi, Nicola Buttafuoco, Lorenzo Pasini, Simone Pagani e Matteo Locati continuano a essere portavoce della collettività, celebrandola e parlando a tutti, con il loro pop inclusivo, che fa dell'universalità il suo punto di forza. Con questo intento, la band bergamasca pubblica il suo sesto album in studio, “Hello world”: un album ricco di spunti, di riflessioni, di citazioni che costruiscono il loro mondo e il loro immaginario. Ma anche un album di canzoni-canzoni, con una scrittura forte e un suono classico. 

"Hello world"

“Questo nostro nuovo album si lega alle emozioni, e parla di tecnologia, in primis”, hanno spiegato i PTN: “L’album è anche pensato per essere suonato dal vivo, perché il live è la dimensione che più ci aggrada”. Per comprendere meglio l’intento, e i Pinguini Tattici Nucleari stessi, in ognuna delle quindici canzoni del disco, è possibile trovare riferimenti e spunti. Anticipato dai singoli “Romantico ma muori” e “Islanda”, “Hello world” affronta una varietà di tematiche, senza mai perdere la cifra stilistica distintiva del gruppo.

Citazioni testuali e musicali rimangono al centro della narrazione dei Pinguini Tattici Nucleari: sono la cifra stilistica della scrittura di Zanotti e soci, il saper rimescolare diversi immaginari in uno solo, quello della band di ragazzi della porta accanto. I Pinguini continuano a raccontare situazioni comuni e quotidianità con schiettezza e umorismo, attraverso un immaginario che unisce diverse generazioni: raccontano anche temi seri (la salute mentale, l'ansia da performance, l'educazione all'affettività) ma senza prendersi mai troppo sul serio e senza risultare paternalisti.
Suoni e sensazioni rimangono legati al marchio di fabbrica del gruppo, che in “Hello world” elegge a punti di riferimento gruppi del pop rock internazionale come Coldplay, Imagine Dragons e OneRepublic. Nei testi, però, si percepisce un'evoluzione: Riccardo Zanotti appare meno focalizzato su una dimensione personale e più interprete di istanze collettive.

Oltre il citazionismo dei Pinguini Tattici Nucleari

Una voce aliena, glitchata e una sequenza di tastiera aprono “Hello world”, che nella traccia d’apertura, da cui prende il titolo, diventa un coro in risposta alle riflessioni di Zanotti sulla contrapposizione tra singolare e plurale. “Dove finiscono i tramonti che abbiamo visto da soli? / I consigli di chi ha fatto un milione di errori?”, si chiede il frontman nella title track, mentre la band costruisce l’ambiente sonoro tra percussioni e sospensioni alla Imagine Dragons, ed echi di “Music of the spheres” di Chris Martin e soci. Il disco, quasi come un concept album (Zanotti arriva dal rock ed è un appassionato di prog) è incastonato tra due canzoni che aprono e chiudono il racconto - con "Titoli di coda" che chiude la storia,

La chitarra acustica di “Per non sentire la fine del mondo”, che spegne un ritmo elettronico iniziale racconta il suono dell'album: diretto, prodotto in maniera pulita. L’album si addentra tematicamente nello sconforto, prima di indagare la malinconia dei nuovi inizi in “Islanda”, già pubblicato come singolo.
Il tema della salute mentale è centrale nella quarta canzone in scaletta, “Burnout”, con la frase citata in apertura. Partendo da una riflessione concentrata sull’ambiente musicale, Zanotti mette in fila situazioni negative e dannose per diversi contesti lavorativi. È una delle canzoni chiave di “Hello world”, che evidenzia la capacità della band di sollevare dibattiti su tematiche di rilievo, con parole dirette e anche irriverenza, seriamente e con leggerezza allo stesso tempo. Così i Pinguini Tattici Nucleari vanno oltre il citazionismo, portando il loro pop a un livello superiore e salvifico.

Nel mainstream con autenticità

In un album come “Hello world” che auspica al riavvicinamento, entra anche il tema del lasciarsi con il brano “Nevica”, mentre “Your dog” affronta l'elaborazione del lutto. I Pinguini Tattici Nucleari si confrontano anche con il passaggio dall’adolescenza all’essere adulti in “Amaro” e la voglia di lasciare tutto e scappare in “Alieni”. Con “Fuck you Vincenzo” - nata traendo ispirazione da “Colpa d’Alfredo” di Vasco Rossi e “Milano e Vincenzo” di Alberto Fortis – arriva una dedica all’amicizia . 

“Piccola volpe” è una delle canzoni che meglio mostrano la sensibilità della band: come una favola, cerca di spiegare il concetto di consenso in mancanza di educazione all’affettività. Nei testi, Riccardo Zanotti si spinge anche a interrogarsi sul futuro distopico di “Nativi Digitali”, oltre a trattare il tema del chiedere aiuto in “Bottiglie vuote”, e del femminicidio, come in “Migliore”, chiudendo il viaggio con la già citata “Titoli di coda”.

I Pinguini Tattici Nucleari sono un fenomeno unico nel panorama musicale italiano mainstream.  La libera fantasia dei primi album ora lascia spazio a un linguaggio più universale:  "Hello world" cerca (e trova) una nuova forma di pop, che riesce ad essere allo stesso tempo classica e contemporanea, con riferimenti precisi, ma anche molto riconoscibile, che riesce a farti cantare, ma anche a farti riflettere.

TRACKLIST
1. Hello world
2. Per non sentire la fine del mondo
3. Islanda
4. Burnout
5. Nevica
6. Your dog
7. Amaro
8. Alieni
9. Fuck you Vincenzo
10. Romantico ma muori
11. Piccola volpe
12. Nativi digitali
13. Bottiglie vuote
14. Migliore
15. Titoli di coda

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