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«- (SUBTRACT) - Ed Sheeran» la recensione di Rockol

Come suona "-", l'album acustico di Ed Sheeran?

No, "-" non è il "Nebraska" del rosso cantautore britannico, ma è un disco a suo modo spiazzante.

Recensione del 05 mag 2023 a cura di Mattia Marzi

Voto 7.5/10

La recensione

Certo, ci sono pure quelle che sulla carta sono destinate a diventare hit da alta rotazione, come il singolo “Eyes closed” (che una hit lo è già) o “Curtains”, ma sono episodi isolati: sembrano più una sorta di compromesso per evitare di fare in modo che “-” si riveli davvero, per citare lo stesso cantautore britannico, il disco meno venduto della sua carriera. “Subtract” - il titolo dell’album, che chiude la tetralogia “matematica” di Ed Sheeran, si legge così - non sarà propriamente il suo “Nebraska”, il capolavoro di Bruce Springsteen che la voce di “Thinking out loud” ha citato come reference principale del concept, se non altro perché certi giganti è meglio non scomodarli, ma è comunque un album spiazzante, almeno per quella che è stata la carriera di Ed Sheeran dagli esordi fino ad oggi. In una manciata di anni il rosso cantautore di Halifax ha costruito una fortezza fatta di Dischi d’oro e di platino e di sold out collezionati negli stadi di tutto il mondo che è venuta giù in un istante, lo scorso anno. Da un lato la morte dell’amico fraterno Jamal Edwards, il primo a credere in lui quando le case discografiche lo snobbavano, ancor prima del successo di “The A Team”, la canzone che gli cambiò la vita. Dall’altro la malattia della moglie Cherry. In mezzo la causa legata al presunto plagio di “Shape of you”. “Mi sento al centro di una tempesta pazzesca e cerco solo di non farmi spazzare via”, dice lui in uno degli episodi della serie “Ed Sheeran: Oltre la musica”, appena uscita su Disney+, che ha anticipato di qualche giorno la pubblicazione di “-”.

Le canzoni di “-” non sono la fotografia di quel preciso momento della carriera - e della vita - di Ed Sheeran, se non altro perché è lui stesso a specificare di aver raccolto questa manciata di brani, quattordici in tutto, diciotto nella versione deluxe, nel corso degli ultimi dieci anni, sognando un giorno di poter fare un album acustico, lo-fi. Però sono le canzoni che meglio rappresentano e meglio raccontano quella fase della sua storia di artista e di uomo: i testi, rispetto agli originali, hanno assunto un significato e una direzione completamente nuovi dopo gli eventi dello scorso anno, venendo in diversi casi rielaborati o riscritti completamente. Stavolta la star da 150 milioni di copie vendute a livello mondiale e che con un suo tour - il “Divide tour” - ha battuto il record di incassi detenuto dagli U2, totalizzando alla fine dei conti qualcosa come 776,2 milioni di dollari, si mostra nella sua forma più vulnerabile. Convincendo.

“Nella tua carriera arrivi a un punto in cui crei qualcosa per cui vale la pena fare silenzio”, spiega Ed Sheeran nella serie. È ciò a cui ambisce lui nei pezzi di “-”, dalla stessa “Boat” a “The Hills of Aberfeldy”, passando per “Salt water”, “Dusty”, “Colourblind”, “Borderline”, “Spark”, “Vega”, “Sycamore”. Non sono inni da cantare a squarciagola negli stadi o nelle arene, come lo potevano essere “Sing”, “Don’t”, “Shape of you” e “Castle on the hill”. Sono pezzi appena sussurrati, pieni di confidenze, che Ed Sheeran sembra cantare a sé stesso. Perfetti per una dimensione più teatrale, se non da club. A dargli una mano negli arrangiamenti e nelle registrazioni, minimal, volutamente imperfette, sporche, ci ha pensato Aaron Dessner: il fondatore dei National aveva fatto un ottimo lavoro già con “Folklore” ed “Evermore” di Taylor Swift, che devono aver rappresentato per Sheeran delle reference sia dal punto di vista del suono che del concept, l’idea di mettere la testa fuori dal vortice delle hit e provare a riprendere fiato. Per dimostrare, come dice la moglie Cherry nella serie, di non essere un robot che cerca sempre di arrivare primo in classifica.

È un disco che parla di solitudini e di assenze, “-”: “Sono depresso da quando non ci sei e provo a riempire quel vuoto con il vino”, canta Ed Sheeran in “End of yourh”, pensando inevitabilmente all’amico Jamal. A lui sono dedicate almeno altre due canzoni del disco, la stessa “Eyes closed” e “Life goes on”, un pezzo struggente che sembra la versione più oscura e malinconica di “Perfect”. “Colourblind” è l'ideale nemesi di “Thinking out loud”, “The Hills of Aberfeldy” quella di “Nancy Mulligan”. “Le onde non distruggeranno la mia barca”, canta, fiero, orgoglioso, resistente, in “Boat”, mentre nel video si lascia travolgere dalle onde. Alla fine la corrente non lo trascina via. Ed rimane lì, in piedi, tutto zuppo, a cantare la sua canzone. Una metafora perfetta delle battaglie, personali e no, affrontate dal cantautore nei mesi racchiusi qui dentro.

Tracklist

01. Boat (03:05)
02. Salt Water (03:59)
03. Eyes Closed (03:14)
04. Life Goes On (03:30)
05. Dusty (03:42)
06. End Of Youth (03:51)
07. Colourblind (03:29)
08. Curtains (03:44)
09. Borderline (03:57)
10. Spark (03:34)
11. Vega (02:58)
12. Sycamore (02:50)
13. No Strings (02:54)
14. The Hills of Aberfeldy (03:15)
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