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«VIAGGIO - Claudio Rocchi» la recensione di Rockol

“Viaggio”, lo sguardo profondo di Claudio Rocchi

Il primo album solista del musicista viene celebrato da “Italian Prog Rewind” di Sony Music

Recensione del 09 ott 2022 a cura di Elena Palmieri

La recensione

Una volta lasciati gli Stormy Six, ai quali si era unito dopo l’esperienza con gli Sconosciuti e con cui incise il primo album “Le idee di oggi per la musica di domani” del 1969 prima della loro, Claudio Rocchi era deciso a perseguire un proprio percorso solista. Il cantautore milanese, classe 1951, aveva intrapreso la carriera come musicista da giovanissimo e appena superata la maggiore età tirò dritto per la sua strada. Con il supporto della casa discografica del suo precedente gruppo, Ariston, e soprattutto di Alberto Salerno, nel 1970 Rocchi diede alle stampe un 45 giri in cui ammiccamenti pop correvano lungo i due brani “Indiscutibilmente” e “La televisione accesa”, senza dimenticare il suo amore per le suggestioni che arrivavano dalle band britanniche di quel rock definito “progressive”. Lanciandosi così senza esitazione nel nutrito e qualitativo panorama musicale italiano del tempo, nello stesso anno Claudio Rocchi diede alle stampe il suo primo album, per cui aveva chiamato a collaborare anche Mauro Pagani, prossimo alla grande avventura con la Premiata Forneria Marconi. Quel disco, intitolato “Viaggio” e vincitore del premio della critica discografica nel 1971, viene ora celebrato, insieme ad altre tra le maggiori opere del progressive rock italiano, dalla nuova iniziativa di Sony Music “Italian Prog Rewind”.

Distante dalla linea votata all’impegno politico intrapresa dagli ex compagni degli Stormy Six, i quali gli dedicarono il brano “Fratello” nel disco “L’unità” del 1972, anno in cui anche Pagani scrisse per lui “Per un amico” dall’omonimo lavoro della PFM, Claudio Rocchi esordì da solista con un lavoro prevalentemente acustico. Frutto di una ricerca musicale elaborata, “Viaggio” testimonia l’approccio aperto, di ispirazione prog, del cantautore milanese, propenso verso la canzone d’autore, ma in bilico tra sonorità raffinate e psichedelia minimale.

Nel primo album del cantautore milanese, che ci ha lasciati nel 2013, tra composizioni strumentali dediti alla sperimentazione, si inseriscono brani che raccontano con trasparenza la contemporaneità o la quotidianità dell’artista, oppure che condividono le sue riflessioni e il suo pacifismo militante. Dopo lo sperimentale incontro di suoni, rumori e sensazioni sonore in “Ouevres”, “Viaggio” arriva a proporre “La tua prima luna”, diventata la canzone più famosa di Rocchi e simbolo della generazione del tempo. Narrando la fuga di casa di un giovane, con la compagna di scuola Roberta Rossi alla voce, il brano si rivela attraverso la malinconia e la delicatezza di una chitarra acustica, pronta a lasciare spazio agli archi e agli arpeggi che delineano il sogno d’amore di “Non è vero”.

Tra le 11 tracce di “Viaggio”, ci sono anche atmosfere più cupe e produzioni più ricercate come “Ogni uomo”, mentre il tema di "Gesù Cristo (tu con le mani)” diventa l’indole rivoluzionaria dell'essere umano, di cui "i Cavalli” descrive il comportamento attraverso allegorie e le irruzioni del flauto di Pagani. Fino alla conclusiva title track, che rievoca le suggestioni della prima traccia, l’album riesce ancora oggi a documentare l’originalità, l’intensità, lo spirito trascinante, la sensibilità e soprattutto lo sguardo profondo e lungimirante di Claudio Rocchi e del suo percorso artistico che, oltre che alla carriera di cantautore, musicista e autore per diversi artisti, lo ha visto anche intraprendere altre avventure, come quella di conduttore radiofonico.

Tracklist

01. Oeuvres (05:43)
02. La tua prima luna (03:42)
03. Non e' vero (02:37)
04. Ogni uomo (04:54)
05. Gesù cristo - Tu con le mani (05:58)
06. Ma qui (01:10)
07. I cavalli (01:58)
08. Acqua (05:26)
09. 8.1.1951 (04:55)
10. Questo mattino (02:05)
11. Viaggio (07:32)

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