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«GREEN - Karen Elson» la recensione di Rockol

Il colore verde di Karen Elson

Luci e speranze che la cantautrice e modella britannica ha raccolto nel nuovo album "Green"

Recensione del 30 mag 2022 a cura di Marco Di Milia

Voto 7/10

La recensione

Supermodella e cantautrice a tempo pieno, Karen Elson sembra abituata da sempre a stare sotto i riflettori. Se si aggiunge poi che per un buon lustro ha fatto coppia con Jack White, il puzzle della sua vita artistica si arricchisce di un ulteriore dettaglio non meno impegnativo. Nel 2010, il suo debutto discografico “The Ghost Who Walks” era stato salutato con piacevole ottimismo e ancor di più aveva fatto, sette anni più tardi, il secondo album, “Double Roses”, allargando di misura i confini delle decadenti ballate country-blues degli esordi con echi tanto di Joni Mitchell che di Laura Marling.

Canzoni per catturare un raggio di sole

Un’atmosfera un po’ magica e fuori dal tempo che sa di West Coast e di vecchia America - nonostante i natali dell’artista siano assolutamente britannici - che si ritrova ora anche nell’ultimo “Green”, rappresentando al tempo stesso un collegamento con il passato e una dichiarazione d’intenti per un nuovo inizio. L’album stesso, a detta della sua autrice, “è stato scritto per catturare un raggio di sole”, e in effetti, anche a dispetto di una copertina alquanto oscura, l’aria che si respira è più che luminosa. Registrato con naturale predilezione a Nashville per l’etichetta indipendente Big Yellow Dog Records, “Green” rappresenta un’uscita un po’ in sordina, al momento solo in digitale e senza troppi clamori, con cui però Karen ha voluto imprimere in maniera ben decisa la propria idea di rinnovamento.

Nei brani - undici con le due rese in portoghese e in francese in coda alla versione deluxe, proposta poche settimane dopo quella standard da nove tracce - la rossa musicista mette in scena con delicatezza frammenti di sé, tra affetti traditi, slanci passionali e soprattutto voglia di continuare a sperare ed emozionarsi. E in effetti così succede, con piccoli e grandi sussulti, lungo tutta la scaletta di “Green”, anche quando per contrasto si passa da brani come il sognante country strumentale di “Fergus in the sun” che la Elson dedica al proprio gatto e il disinvolto elettro-pop in stile hollywoodiano di “Lightning strikes”.

Verde speranza

Ancora, i sentimenti sono il filo conduttore di tutto l’album, con il tema del cambiamento al centro dell’accorata filastrocca dei colori di “Green”, la canzone che dà il titolo al disco, mentre in “Broken shadow” e “Silver lining” c’è in particolare l’esigenza di mettere momentaneamente da parte i mostri che nel tempo si sono annidati sotto al suo letto e concentrarsi solo sul senso di calore di cui aveva bisogno. Per questo Karen, lavorando nel corso di alcune settimane con i produttori Daniel Tashian e Ian Fitchuk - già collaboratori di Kacey Musgraves -, ha delineato una direzione più brillante e leggera per la sua anima, bisognosa di darsi una tregua dalle tante tribolazioni degli ultimi anni.

Si susseguono così, dall’iniziale “My sparrow” alla conclusiva “Look over my shoulder”, pennellate di folk, dream pop, bossa nova e una continua ricerca di quotidiana felicità che passa attraverso la chitarra acustica e il timbro suadente della voce di Karen Elson. Alla fine, le inquietudini del cuore sono sempre presenti, ma ora ricombinate nell’equilibrio e dell’armonia evocate dal verde speranza di “Green”.

Tracklist

01. My Sparrow (03:27)
02. Broken Shadow (03:14)
03. Green (03:03)
04. Modern Love (02:38)
05. Wishing Well (02:25)
06. Lightning Strikes (02:07)
07. Silver Lining (02:35)
08. Fergus In The Sun (01:55)
09. Look Over My Shoulder (02:26)
10. Passarinho (03:27)
11. Vert (03:02)
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