Sono trascorse poco più di 24 ore dal comunicato con il quale i Velvet Revolver hanno dato il benservito al loro cantante, Scott Weiland, e il licenziato già replica. “Licenziato” fino a un certo punto, naturalmente, perché era stato lo stesso cantante ad esprimere i suoi malumori per la situazione interna. Dopo il comunicato dei VR, riportato da Rockol lo scorso 2 aprile ed in cui si riportava che "Scott Weiland non si impegna al 100% nei confronti della musica e dei fan", citando inoltre non meglio precisati "problemi personali" di Scott, la replica. Al tono polemico dei Velvet Revolver, il frontman risponde con ironia e sarcasmo. Il cantante ritiene innanzitutto che coloro i quali si definiscono “membri fondatori” non possano chiamarsi tali “in quanto prima che arrivassi io, ed ufficialmente decidessi il nome del gruppo, si chiamavano solo ‘The Project’”. Poi Weiland ricorda d’essere stato lui ad aver lasciato la formazione: accadde lo scorso 20 marzo a Glasgow. Infine l’affondo, rivolto specialmente a Slash: “In risposta al commento di Slash nei confronti del mio impegno, devo dire che si tratta di una lampante scusa per insabbiare la verità. La verità è che la band non andava più d’accordo su vari livelli già da tempo”. Weiland ricorda anche i vari ricoveri, da parte di vari membri del gruppo, in cliniche specializzate in disintossicazione; l’impressione è che il pubblico non abbia saputo tutto. In ultimo il cantante definisce gli Stone Temple Pilots, nei quali è già rientrato, “un gruppo di amici che conosco da sempre” e si congeda dicendo: “Buona caccia ragazzi, penso che Sebastian Bach sarebbe una scelta fantastica”.
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