E’ direttamente Pippo Baudo a introdurre i Duran Duran, ospiti di questa sera sul palcoscenico dell’Ariston, in sala stampa. “Torno indietro nel tempo, nella mia giovinezza televisiva – afferma il direttore artistico del Festival, - Con loro siamo diventati anche amici e mia figlia va a trovare spesso Simon. Appena si è presentata l’occasione di riaverli sul palco non ce la siamo fatta scappare”.
“Mi sembra di stare nel film di Fellini “Ginger e Fred” ribatte Simon Le Bon.
Ecco alcune domande rivolte dai colleghi alla band.
Com’è la scena musicale rispetto a quando avete cominciato? “E’ cambiato tutto oggi, esistono i new media. La situazione attuale è caratterizzata dal timore nei confronti di questi mezzi. Le generazioni attuali non concepiscono quasi l’acquisto di qualsiasi supporto. Se fossi un discografico sarei preoccupato. Colpa lotro che non hanno colto l’evoluzione e si trovano presi in contropiede. Noi personalmente siamo soddisfatti di quello che facciamo”.
Chi oggi è all’altezza dei Duran Duran di vent’anni fa? “Ci sono diversi artisti molto promettenti come i Klaxons e Amy Winehouse”.
Qual è stato il percorso per arrivare al nuovo disco che vi ha fatto entrare nel duemila con un cambio totale di suono? “Ci interessa fare musica che possa piacere ai ragazzi e l’uscita dal gruppo di Andy ovviamente ha inciso, anche se avevamo già preso la decisione di collaborare con Timbaland anche se Andy fosse rimasto nel gruppo”.
Quali differenze avete notato qui al Festival? “E’ migliorata l’organizzazione e ci sono sempre molte belle ragazze in giro. L’ultima volta eravamo proprio ragazzini. Adesso riusciamo a dormire di più. Sì, è vero, ci esibiremo in playback, ma siamo particolarmente orgogliosi del modo autentico con il quale riusciamo ad esibirci in playback”.
Ecco alcune domande rivolte dai colleghi alla band.
Com’è la scena musicale rispetto a quando avete cominciato? “E’ cambiato tutto oggi, esistono i new media. La situazione attuale è caratterizzata dal timore nei confronti di questi mezzi. Le generazioni attuali non concepiscono quasi l’acquisto di qualsiasi supporto. Se fossi un discografico sarei preoccupato. Colpa lotro che non hanno colto l’evoluzione e si trovano presi in contropiede. Noi personalmente siamo soddisfatti di quello che facciamo”.
Chi oggi è all’altezza dei Duran Duran di vent’anni fa? “Ci sono diversi artisti molto promettenti come i Klaxons e Amy Winehouse”.
Qual è stato il percorso per arrivare al nuovo disco che vi ha fatto entrare nel duemila con un cambio totale di suono? “Ci interessa fare musica che possa piacere ai ragazzi e l’uscita dal gruppo di Andy ovviamente ha inciso, anche se avevamo già preso la decisione di collaborare con Timbaland anche se Andy fosse rimasto nel gruppo”.
Quali differenze avete notato qui al Festival? “E’ migliorata l’organizzazione e ci sono sempre molte belle ragazze in giro. L’ultima volta eravamo proprio ragazzini. Adesso riusciamo a dormire di più. Sì, è vero, ci esibiremo in playback, ma siamo particolarmente orgogliosi del modo autentico con il quale riusciamo ad esibirci in playback”.
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