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Quando a Milano Phil Collins disse: "Sun cuntent de vés chi!"

Nel 1996 Phil Collins annuncia l'abbandono dai Genesis e pubblica l'album "Dance into the Light"
Quando a Milano Phil Collins disse: "Sun cuntent de vés chi!"

Il 9 ottobre 1997 l'allora FilaForum di Assago era strapieno per la tappa milanese del "Dance into Europe Tour 1997" di Phil Collins. Quella che segue è la nostra recensione di quel live.

Nonostante i prezzi francamente esorbitanti dei biglietti - fino a 90.000 lire! (al cambio odierno fanno 45 euro) -, si è fatto il soldout. Lo spettacolo, comunque, non ha deluso: Collins ha offerto quasi due ore e mezza di esibizione molto muscolare, prevalentemente vocale (Phil ha preferito il microfono alla batteria, alla quale si è seduto per lo strumentale di apertura e per un solo in coppia con il suo drummer Ricky Lawson, ex Yellowjackets), nel corso della quale ha presentato buona parte dei brani dell’ultimo album "Dance into the light" e una ricca selezione di successi di repertorio.

Il palco a foggia di tolda di nave, circolare e montato al centro dell’arena, riprendeva la simbologia marinaresca che caratterizza tutta l’iconografia del tour; ottimi musicisti (oltre a Lawson: Nathan East al basso, Darryl Stuermer alla chitarra, Brad Cole alle tastiere, una brillante sezione di fiati e due bravi coristi), luci e suoni eccellenti (e ci mancherebbe altro...), niente gruppo di supporto.

Collins ha salutato in dialetto milanese ("Sunt cuntent de vés chì": per i non padani, "Sono contento di essere qui"), e ha concesso, supportato da utili foglietti di appunti, altri spezzoni di conversazione in italiano. Fra i brani più applauditi, gli immancabili "In the air tonight", "Do you remember", "Easy lover", "You can’t hurry love" e "Sussudio"; ovazioni dei nostalgici quando Phil ha accennato canticchiando "Mama" e "That’s all", in memoria degli anni Genesis; emozioni e commozioni per la sequenza acustica - voce e pianoforte a mezza coda - con "One more night", "Another day in paradise", "Against all odds"; stupore per una inattesa cover della dylaniana "The times they are a-changin’".

Standing ovation sul finale ("Take me home"); educata sorpresa, viva incredulità e qualche fischio quando, per il bis, Collins ha invitato sul palco "una brava cantante italiana", riproponendo per il pubblico del Forum il duetto con Laura Pausini già anticipato mercoledì sera al Propaganda. Ma si sa, il business della discografia ha le sue esigenze...

Setlist:

First Set
Hand in Hand
Hang in Long Enough
Don't Lose My Number
River So Wide
Take Me Down
Find a Way to My Heart
Another Day in Paradise
Just Another Story
Against All Odds (Take a Look at Me Now)
Lorenzo
Separate Lives (cover di Stephen Bishop)
The Times They Are A-Changin' (cover di Bob Dylan)
Piano + voice set
Do You Remember
Long Long Way to Go
One More Night
Last set
In the Air Tonight
Timbantiocha
Easy Lover (cover di Philip Bailey)
Dance Into the Light
Wear My Hat
You Can't Hurry Love (cover delle Supremes)
Two Hearts
Something Happened on the Way to Heaven
Sussudio

Encore:
The Same Moon (con Laura Pausini)
Take Me Home

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