Franco Battiato spara a zero sul Festivalbar e sul Festival di Sanremo - cui, pure, ha presenziato pochi mesi fa. Il "Corriere della Sera" riporta le sue frasi: «"Le manifestazioni che esistono in Italia per promuovere la musica sono tutte delle fogne. E una fogna vale l'altra: è inutile sottilizzare come fanno certi miei colleghi, che sostengono che il Festivalbar è meglio del Festival di Sanremo: entrambi non sono luoghi dove si rispetta la musica dando il tempo per ascoltarla davvero, seriamente, senza contorni di balletti e frenetiche fantasmagorie. Andarci, però, è inevitabile per chi vuole far conoscere la propria musica. Ma per quanto mi riguarda l'importante è, comunque, riuscire a stare fuori per lo meno dalle gare. (...) Oggi conquistano le hit parade planetarie dei fenomeni assolutamente extramusicali - sottolinea Battiato -. Ormai il mestiere di musicista si è perso: non serve più saper scrivere musica per avere successo. E' come se un calzolaio riuscisse a vendere milioni di scarpe che fanno sanguinare i piedi... La salvezza della musica può venire da certi nuovi filoni che meglio esprimono certi bisogni primitivi. Uno di questi è senz'altro l'hip hop. (...)». Dei suoi progetti, Battiato dice che a novembre pubblicherà un disco di cover con canzoni di De Andrè (come "La canzone dell'amore perduto"), di Brel, Aznavour, Endrigo; stasera (7 luglio) a Roma, a Trinità dei Monti: proporrà per la prima volta "Quando stavo nelle tue catene", preludio all'opera cui lavora da tempo e ancora incompiuta "Babilonia".
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