Il Backstreet Day

Backstreet Boys ovunque, su ogni quotidiano e con dovizia di particolari in seguito al concerto romano del quintetto. Alle fans che non si sentissero di acquistare in blocco tutti i quotidiani per analizzare come sono stati dipinti i loro beniamini, ci sentiamo di consigliare "La Stampa" e "La Repubblica", che dedicano maggiore spazio ai BSB. Secondo il quotidiano romano, «in 28.000 hanno invaso Roma. Il ciclone Backstreet Boys si è abbattuto sulla capitale più violento di quello dei Take That. I loro fan sono più adulti, più devoti, dicono che non c'è paragone, "perché i Boys al contrario dei Take That sanno anche cantare". E lo hanno dimostrato in due ore di concerto alla curva sud dello Stadio Olimpico. Sanno armonizzare le voci come i grandi maestri neri, quelli che il 24enne Brian Littrell cita a profusione nell'incontro con la stampa: "Adoro i Take Six, li considero i miei maestri. Ascolto molta black music, da Stevie Wonder ai vecchi cantanti di gospel, come Mahalia Jackson". Kevin Richardson, 27 anni, due occhi verdi in un perfetto e pallidissimo viso, incalza: "La definizione di boy-band ci va stretta. La nostra musica è per tutti e il nostro ultimo album, "Millennium", lo dimostra"».
"La Stampa" racconta di come «Uno show iniziato sul filo della paura per tanti ragazzi ammassati, si è rivelato assai spettacolare: fra fumi e scintille e con una sequela di effetti speciali, fuochi e coreografie su un palco che ricorda vagamente un’astronave. I cinque in tuta blu hanno urlato ciascuno "we love you". C’è stato spazio per ballate dolci, dance e rap. Bisognava vedere con quale trasporto Kevin suonava il piano a mezza coda spuntato dal pavimento su "Back to your heart"; s’è dato spazio alle individualità dei componenti e al gruppo, con le sue studiate e fiere vocalità. Ma c’è stato molto più spazio al glamour e alla musica da vedere, con numerosi cambi di costume e coreografie da tv-show. (...) In un neanche troppo fugace incontro del pomeriggio con i giornalisti, la faccia di Kevin seminascosta sotto un buffo cappellino ha avuto un sussulto quando gli abbiamo chiesto se il merito di tanta folla femminile era della musica o delle cinque giovanili faccette dei Boys: "Ha ascoltato l’ultimo disco? - ha risposto -. Allora avrà capito che per noi la musica è prioritaria: stiamo lavorando in direzione di un pubblico più adulto. Siamo professionisti seri". Diventando adulti, vi trasformerete in Backstreet Men? "I Beach Boys hanno mantenuto lo stesso nome anche da grandi"».
"La Stampa" racconta di come «Uno show iniziato sul filo della paura per tanti ragazzi ammassati, si è rivelato assai spettacolare: fra fumi e scintille e con una sequela di effetti speciali, fuochi e coreografie su un palco che ricorda vagamente un’astronave. I cinque in tuta blu hanno urlato ciascuno "we love you". C’è stato spazio per ballate dolci, dance e rap. Bisognava vedere con quale trasporto Kevin suonava il piano a mezza coda spuntato dal pavimento su "Back to your heart"; s’è dato spazio alle individualità dei componenti e al gruppo, con le sue studiate e fiere vocalità. Ma c’è stato molto più spazio al glamour e alla musica da vedere, con numerosi cambi di costume e coreografie da tv-show. (...) In un neanche troppo fugace incontro del pomeriggio con i giornalisti, la faccia di Kevin seminascosta sotto un buffo cappellino ha avuto un sussulto quando gli abbiamo chiesto se il merito di tanta folla femminile era della musica o delle cinque giovanili faccette dei Boys: "Ha ascoltato l’ultimo disco? - ha risposto -. Allora avrà capito che per noi la musica è prioritaria: stiamo lavorando in direzione di un pubblico più adulto. Siamo professionisti seri". Diventando adulti, vi trasformerete in Backstreet Men? "I Beach Boys hanno mantenuto lo stesso nome anche da grandi"».
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Backstreet Boys, la recensione di "DNA"
Sei anni dopo il loro ultimo album, "In a World like this" del 2013, i Backstreet Boys tornano sulle scene con un nuovo disco di inediti. Si intitola "DNA" ed è il nono lavoro in studio della band...
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