Dopo il boicottaggio ai danni del giamaicano Buju Banton, accusato di omofobia (vedi News), Arcigay e Arcilesbica contestano ora il rapper nostrano Fabri Fibra. In particolare, le due associazioni se la prendono con “Solo una botta”, un brano che racconta di una serata in una discoteca frequentata da gay, presente sul suo album del 2004, “Mr. Simpatia”. Ritenendo l’atteggiamento di Fabri Fibra offensivo nei confronti degli omosessuali, le due associazioni hanno chiesto la cancellazione del suo concerto a Roma, domenica prossima, per il Cornetto Free Music Festival. “Non se ne parla”, ha replicato l’organizzatore Ferdinando Salzano. “Rispetto la sensibilità e il pensiero di queste associazioni, ma io non sono un censore. Faccio il produttore musicale e rispondo alle richieste del mercato che ora sta fortemente premiando Fabri Fibra”. Amnesty International, inizialmente indicata tra i detrattori del rapper nostrano, con un comunicato di Riccardo Noury fa chiarezza sulla propria posizione: “Smentisco categoricamente. Non abbiamo mai parlato di quest’artista, né fa parte della nostra policy invitare al boicottaggio.
Quella attorno al brano “Solo una botta” è una polemica che segue a ruota quella recentemente alimentata da Livia Pomodoro, Presidente del Tribunale dei minori di Milano, attorno a “Cuore di latta”, la canzone di Fabri Fibra accusata di aver strumentalizzato il dramma di Erika e Omar (vedi News).
(Fonte: Corriere della Sera)
Quella attorno al brano “Solo una botta” è una polemica che segue a ruota quella recentemente alimentata da Livia Pomodoro, Presidente del Tribunale dei minori di Milano, attorno a “Cuore di latta”, la canzone di Fabri Fibra accusata di aver strumentalizzato il dramma di Erika e Omar (vedi News).
(Fonte: Corriere della Sera)
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