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I Limp Bizkit e la riscoperta di "Break stuff", 25 anni dopo

Trasformare la rabbia individuale in linguaggio collettivo: il brano torna in cima alle classifiche
I Limp Bizkit e la riscoperta di "Break stuff", 25 anni dopo

Un brano pubblicato come singolo nel 2000, simbolo di un’epoca segnata da eccessi, provocazioni e un senso di frustrazione collettiva, torna oggi in cima alle classifiche. Venticinque anni dopo la sua pubblicazione come terzo estratto da "Significant other", "Break stuff" dei Limp Bizkit ha raggiunto nella settimana dell’1 novembre 2025 il numero uno della Billboard Hard Rock Songs Chart. Il brano, uscito come singolo un anno dopo l'album del 1999, raggiunse già al tempo la posizione numero 14 nella "Billboard Alternative Airplay Chart" e la numero 19 nella "Billboard Mainstream Rock Chart".

La riscoperta e il ritorno in classifica di "Break stuff" seguono la scomparsa del bassista e co-fondatore Sam Rivers, avvenuta il 18 ottobre all’età di 48 anni. In seguito alla morte del musicista, la musica dei Limp Bizkit ha registrato un’impennata negli streaming. La sola "Break stuff" ha totalizzato 3,7 milioni di stream ufficiali negli Stati Uniti nella settimana dal 18 al 24 ottobre, insieme a un incremento di passaggi radiofonici e vendite, che le hanno permesso di conquistare la vetta della classifica "Hot Hard Rock Songs" di Billboard. Anche altri brani della band hanno registrato un forte aumento di ascolti, tra cui "Rollin’" (2,5 milioni di stream) e "My way" (1,9 milioni).

In venticinque anni "Break stuff", già legata a eventi passati di impatto, come la controversa esibizione a Woodstock ’99, è diventata una delle canzoni più importanti del repertorio dei Limp Bizkit, fino a essere nominata nel 2022 da "Metal Hammer", "Loudwire" e "Kerrang!" come la miglior canzone di sempre di Fred Durst e soci. Il video musicale, girato allo Skatelab, un celebre skatepark californiano, mostra i membri del gruppo alternarsi tra strumenti e momenti di pura improvvisazione. Tra i cameo figurano Snoop Dogg, Jonathan Davis dei Korn, Dr. Dre, Eminem con la figlia Hailie Jade, Pauly Shore, la modella Lily Aldridge e Riley Hawk, figlio del celebre skater Tony Hawk. La clip ebbe la sua anteprima mondiale nel febbraio 2000 nel programma "Farmclub" della rete USA Network, insieme al video dei Korn per "Make me bad". Il video di "Break stuff" vinse inoltre l’MTV Video Music Award come Miglior Video Rock nel 2000.

Per comprendere l’impatto di "Break Stuff" è necessario tornare al contesto da cui nacque: "Significant other", secondo album in studio dei Limp Bizkit, pubblicato il 22 giugno 1999 da Flip e Interscope Records. Con questo disco, la band ampliò il proprio linguaggio rispetto al disco di debutto, "Three dollar bill, y’all" del 1997, incorporando elementi metal e hip hop ma con un approccio più melodico, meno legato all’aggressività del punk hardcore. Il risultato fu un album che raggiunse il numero uno della classifica dei dischi americana, "Billboard 200", vendendo oltre 640.000 copie nella prima settimana e più di 16 milioni nel mondo. Dopo il successo radiofonico della cover di "Faith" di George Michael, i Limp Bizkit cercavano un’identità che li emancipasse dall’etichetta di “brutta copia dei Korn” o di “band da cover”. La risposta fu proprio "Significant other", un disco che affrontava i temi della fama improvvisa e delle sue contraddizioni. Per la produzione la band si affidò a Terry Date, già collaboratore di Pantera, White Zombie e Deftones. Il risultato fu un album nel quale l’aggressività conviveva con un’inedita introspezione nei testi di Durst, influenzati dalla fine di una relazione sentimentale che avrebbe ispirato brani come "Nookie" e "Re-arranged".

Tra le curiosità legate alla lavorazione del disco, ci sono le collaborazioni che non hanno trovato spazio nel disco ma che hanno segnato passaggi importanti per i Limp Bizkit, come quella con Eminem per un brano intitolato "Turn Me Loose" - poi escluso dall'album - e quella con Serj Tankian dei System of a Down per "Don’t go off wandering", nella cui demo compariva la voce di Tankian, poi rimossa nella versione finale. Il gruppo registrò inoltre con Method Man del Wu-Tang Clan la traccia "N 2 Gether Now", inclusa nel progetto, come "Nobody like you" con Jonathan Davis dei Korn e Scott Weiland degli Stone Temple Pilots, mentre Aaron Lewis degli Staind fornì i cori in "No Sex".

Con "Significant other", accolto con sorpresa e positivamente dalla critica, i Limp Bizkit consolidarono il proprio ruolo di ponte tra metal e cultura hip hop, aprendo la strada alla popolarità di un genere ibrido che, nel bene e nel male, avrebbe segnato la fine di un millennio e l'inizio di quello nuovo. Fred Durst e DJ Lethal portarono nel nu metal una sensibilità urbana, fatta di campionamenti e di ritmi sincopati, mentre Wes Borland ampliò il vocabolario chitarristico del genere con l’introduzione di una sette corde, ispirato dai Korn ma determinato a costruire un suono più strutturato e teatrale.

Dentro quel contesto, "Break stuff" rappresentava l’identità dei Limp Bizkit in un unico gesto, come un atto di ribellione senza morale né catarsi, che trasformava la rabbia individuale in linguaggio collettivo. Oggi, nel suo ritorno al vertice, quel linguaggio riemerge come testimonianza di un’epoca e di un modo di intendere la musica istintivo, scomposto, e contaminato, che il tempo ha reso documento. A distanza di un quarto di secolo, "Break Stuff" non parla più solo di frustrazione, ma racconta la permanenza di un suono e di un’attitudine che, nel ciclo continuo della cultura pop, torna a farsi sentire quando la rabbia torna a cercare una voce.

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