Tropico, tra mare napoletano, Pink Floyd e Morricone

Se c’è un’immagine che attraversa tutto il nuovo album di Tropico, è il mare, fin dal titolo: “Soli e disperati nel mare meraviglioso”. Non solo come sfondo geografico per chi viene da Napoli, ma come metafora di solitudine, smarrimento, e insieme di bellezza. "Di solito le disperazioni hanno scenari d’apocalisse" racconta Davide Petrella. "Io invece volevo che questa storia avesse davanti a sé uno panorama: il mare meraviglioso, appunto".
Il percorso che ha portato Petrella fin qui è lungo: già frontman de Le Strisce, negli ultimi anni ha firmato alcuni dei più grandi successi del pop italiano, da Cremonini a Elisa, da Mengoni a Marracash, da Mahmood a Sfera Ebbasta, fino a Jovanotti ed Elodie, è stato uno dei protagonisti dietro le quinte delle ultime edizioni del Festival di Sanremo. Con Tropico ha trovato la sua voce, già espressa in “Non esiste amore a Napoli” e “Chiamami quando la magia finisce”. Con questo nuovo capitolo porta la sua scrittura in una dimensione che è insieme confessione personale e pensiero collettivo.
Un giro di boa
Il cuore del disco condensa due anni di vita: imparare a lasciare andare, affrontare il vuoto che resta, rimettere insieme i pezzi. "È il giro di boa della mia musica fino a qui" spiega. "Ho fatto pezzi di strada importanti con persone che poi ho dovuto salutare, sia a livello umano che professionale. È stata una guerra dolorosa, ma trovare nuove consapevolezze e nuovi punti fermi era necessario. Senza entusiasmo non riesco a fare musica, è la cosa più bella che ho".
Questa tensione si riflette anche nei suoni: arrangiamenti che alternano ballate scarne e orchestrazioni piene, linee urban e momenti più chitarristici. “Soli e disperati nel mare meraviglioso”, la title track, apre con un crescendo, mentre “Naufragare” costruisce la sua struttura su beat dilatati e synth. In “Morricone” ci sono archi e fiati che evocano cinema epico più che canzone pop: "Mi sento come un’orchestra che nel momento migliore può sparare al direttore" dice Petrella. "Senza il suo nome questa metafora non avrebbe avuto lo stesso effetto. Amo follemente Morricone, è uno dei più geniali esseri umani che abbiamo avuto nella musica"
I featuring
Le collaborazioni vedono Achille Lauro, che porta teatralità in “Per te per sempre”, Nayt un flow asciutto in “Cancellare”, Ghali un respiro cosmopolita in “Pink Floyd”, Bresh la leggerezza di “Tornare a casa”, Calcutta la sua scrittura ellittica in “Sabato sera”. "Capita la serata giusta, stai lì a fare musica ed esce una cosa bella" dice Petrella. "Calcutta è mio fratello, con Nayt ho trovato un grande feeling, con Ghali ho fatto tante cose. Ad Achille ho portato un provino. Quello che è uscito fuori è merito di entrambi".
Il lavoro vive su due registri linguistici: l’italiano e il napoletano. Non come separazione, ma come possibilità espressiva. "Non c’è una separazione. Il napoletano è una lingua in tutto e per tutto. Solo quando è nato il progetto Tropico mi sono sentito pronto a usarlo ed è diventata un’arma in più". Nel disco il dialetto si lega ai brani più intimi (“A vita pe mme”, “Si nun me vuò bene cchiù”, “Cose ca nun saje”), mentre l’italiano sostiene testi più universali come “Demolirsi al bar” o “Infiniti modi di rovinare tutto”. Ma è solo un caso, spiega lui.
Rispetto ai lavori precedenti, “Non esiste amore a Napoli” e “Chiamami quando la magia finisce”, questo album mostra una scrittura più diretta e meno mediata, si muove piuttosto tra cantautorato e pop, tra esigenza personale e linguaggio condiviso, sempre infarcito di citazioni, più o meno leggibili. "In questo disco così come nei miei precedenti ci sono tanti riferimenti a cose che mi piacciono, dal cinema, all’arte. C'è un po' di Pino Daniele, come un po' di Murolo, Dalla, Battisti, c'è un po' di John Lennon, come degli The Strokes, ci sono tante reminiscenze di cose che comunque ti segnano, che ti piacciono, che magari c'hai addosso nel momento in cui scrivi quel disco”.
La citazione dei Pink Floyd
In “Pink Floyd”, invece, non c’è nessuna eco dei veri Pink Floyd: niente chitarre psichedeliche, nessuna suite. Il nome della band funziona da icona pop, un simbolo immediato di evasione: mettere un loro disco significa staccarsi dalla realtà, scappare da un bar che sembra sempre uguale o da un lunedì infinito. Tropico lo trasforma in mantra – "Pink Fly, Big Fly" – storpiando il nome per renderlo puro suono. Ma subito ribalta il concetto: "Non parlo di fuga, ma di resistenza", spiega. Non un abbandono del presente, ma un modo per restarci dentro senza esserne travolti, aprendo uno spazio mentale che diventa varco verso un altrove possibile. Con Ghali questa tensione prende la forma di un brano che unisce urban e suggestioni visionarie, un cortocircuito tra Napoli e Londra.
Sanremo?
Il rapporto con Sanremo resta quello dell’autore che ha già firmato brani arrivati in cima alla classifica come “Due vite” di Marco Mengoni o “Cenere” di Lazza. Da interprete, però, Petrella mantiene le distanze: "Non credo sia un focus che gli artisti debbano inseguire. È un boost, un modo di fare promozione in cinque giorni. Non c’ho nulla contro, ma non mi strappo i capelli per andarci. Quando mi faranno direttore artistico, ci andrò – scherza. Poi più serio aggiunge – Se un giorno capiterà, sarà solo con una canzone di poesia. Non andrei mai a tentare una coltellata facile".
Dal 29 novembre Tropico porterà questo repertorio dal vivo: ”È il tour più grande che ho affrontato fino ad oggi", racconta. "Il pubblico che mi segue è realmente interessato al progetto. Quando mi fermano in strada scopro persone educate, che si sentono parte di questo percorso. Adoro il mio pubblico".
LATRACKLIST
01. Soli E Disperati Nel Mare Meraviglioso
02. Per Te Per Sempre (feat. Achille Lauro)
03. Felicità Non Andartene
04. A Vita Pe Mme
05. Naufragare
06. Sabato Sera (feat. Calcutta)
07. Nun Ce Pensà Chiù
08. Cancellare (feat. nayt)
09. Vita
10. Pink Floyd (feat. Ghali)
11. Demolirsi Al Bar
12. Morricone
13. Tornare A Casa (feat. Bresh)
14. Cose Ca Nun Saje
15. Perchè Mi Sono Innamorato Di Te
16. Si Nun Me Vuo Bene Cchiù
17. Per Te Per Sempre
18. Infiniti Modi Di Rovinare Tutto
Le date del tour
29 novembre 2025 - Roma @ Atlantico
04 dicembre 2025 - Molfetta(BA) @ Eremo Club
09 dicembre 2025 - Milano @ Fabrique
14 dicembre 2025 - Bologna @ Estragon
22 dicembre 2025 - Napoli @ Palapartenope