Carlos Santana: dopo i problemi di salute, il ritorno sul palco

Carlos Santana non smette di sorprendere. A 77 anni, il leggendario chitarrista continua a rinnovare il suo legame con il pubblico, nonostante i ripetuti problemi di salute che negli ultimi anni hanno spesso rallentato la sua corsa. Il 2025 è stato un anno complicato: a gennaio Santana aveva dovuto rinviare alcuni show della sua residency a Las Vegas a seguito di una caduta in casa, mentre in aprile aveva fatto preoccupare i fan annullando due date in Texas dopo essere collassato durante un soundcheck. Episodi che si aggiungono al malore del 2022, quando era crollato sul palco in Michigan a causa di un colpo di calore e di una forte disidratazione. Eppure, ogni volta, Santana è tornato. La sua chitarra, inconfondibile, capace di fondere rock, blues e sonorità latine in un linguaggio universale, continua a essere lo strumento con cui l’artista affronta la vita e le sue difficoltà. Nel settembre 2025, infatti, ha riaperto la sua residency alla House of Blues di Las Vegas, riportando sul palco l’energia e la spiritualità che da sempre caratterizzano i suoi concerti.
Ora il 2026 segna una nuova rinascita. Sono state annunciate oltre 15 nuove date di “An Intimate Evening With Santana: Greatest Hits Live”, lo show che ormai da 14 anni è di casa al Mandalay Bay di Las Vegas. Gli spettacoli inizieranno il 21 gennaio, con una serie di serate fino a febbraio, per poi tornare a maggio con un altro ciclo di otto performance. Una residency che, col tempo, è diventata molto più di un appuntamento fisso: un vero e proprio rito collettivo. Dai classici come “Black Magic Woman”, “Oye Como Va” ed “Europa” fino alle collaborazioni più recenti, Santana costruisce i suoi concerti come un viaggio sonoro che intreccia la dimensione spirituale con quella emotiva. Ogni assolo è insieme celebrazione e preghiera, un dialogo costante tra musicista e pubblico. Il ritorno sulle scene, dopo mesi segnati da fragilità fisiche, assume quindi un valore che va oltre l’aspetto artistico: è la conferma della resilienza di un uomo che ha fatto della musica non solo una carriera, ma una missione.