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Torna James Morrison: dal successo al dolore, fino alla rinascita

Il ritorno del cantautore di "You give me something" con un nuovo album, sei anni dopo il precedente
Torna James Morrison: dal successo al dolore, fino alla rinascita

C’è un filo invisibile che lega le stagioni della vita di James Morrison con il suo nuovo album in studio, "Fight another day", in uscita il prossimo 3 ottobre. Il disco viene infatti presentato come un lavoro che racchiude "tutte le emozioni e le difficoltà" che il cantautore britannico ha vissuto, e che lui ha quindi deciso di catturare nella scrittura. “Quando ho iniziato a concentrarmi su come mi sentivo, le canzoni hanno preso forma attraverso ciò che stavo passando, dalle lotte con me stesso fino al cercare di trovare la luce dopo quello che, per anni, è sembrato buio", spiega l'artista in un comunicato, sottolineando quanto l'album sia nato da momenti difficili e sensazioni intense ma che, in definitive, si appoggia alla luce, alla gioia e alla speranza. Aggiunge: "Sono davvero orgoglioso di questo album, in termini di elementi creativi e sonori e di come ho affrontato argomenti autentici, ma spero anche che queste canzoni possano far sentire meglio chi le ascolta, battere i piedi e cantare a squarciagola”.

James Morrison era un ragazzo di soli 21 anni quando il suo progetto d'esordio "Undiscovered" del 2006, trainato dalla hit "You give me something", conquistò immediatamente pubblico e critica, vendendo milioni di copie e regalandogli un BRIT Award come Best British Male Solo Artist. Quel debutto, sospeso tra pop e soul, gli spalancò le porte di un successo che si consolidò con gli album successivi, "Songs for you, truths for me" del 2008, trainato dalla hit “Broken strings” con Nelly Furtado, e "The awakening" (2011), entrati rispettivamente alla posizione numero tre e numero uno della classifica degli album britannica. Una parabola luminosa che lo ha visto collaborare con artisti come Jason Mraz e Jessie J, ma anche misurarsi con sonorità più intime e mature nei lavori seguenti, fino a "You’re stronger than you know" del 2019. Influenzato fin dalla giovane età dall'ascolto di artisti come Stevie Wonder, Otis Redding, Van Morrison e Al Green, James Morrison ha trovato negli anni una cifra stilistica coerente, parlando di fragilità e quotidianità con un linguaggio diretto e venature soul. Da quella stessa vena emotiva è quindi nato "Fight another day", un album che - a sei anni dall’ultimo lavoro in studio - Morrison descrive come un percorso di guarigione, un tentativo di ritrovare la luce dopo un lungo periodo di oscurità.

Per il cantautore e chitarrista britannico il 2024 è stato segnato dal dolore devastante per la scomparsa improvvisa della moglie Gill Catchpole, madre delle sue due figlie. Dal successo al lutto, fino alla rinascita: questa ferita inevitabilmente si riflette nelle nuove canzoni, capaci però di restituire non solo la profondità del lutto ma anche la volontà di trasformare il dolore in musica che possa abbracciare chi ascolta. Nella presentazione dello stesso 41enne artista, "Fight another day" è in un certo senso "un disco che ha richiesto una vita di lavoro", attraversando le riflessioni sui suoi esordi di carriera, quando lottava per conquistare un’opportunità per dimostrare il suo valore, fino all’introspezione che accompagna la terapia. La title track dell'album, scelta come primo singolo, "riassume semplicemente il significato del disco", spiega in una nota Morrison: "Parla di ricordardi cosa c’è di buono. Di convincersi di avere abbastanza forza per continuare a lottare”.

Co-prodotto da James Morrison, con il contributo al processo creativo del due volte vincitore dell’Ivor Novello Eg White, Daniel Merriweather, Connor Reeves e Andy Platt, “Fight another day” è anticipato da altri tre singoli, "The man who can't be loved", "Little wings" e "Cry your tears on me". Per questo lavoro, il musicista ha deciso di non tradire i propri tratti sonori distintivi, unendoli però a influenze che rispecchiano il suo passato e presente. Tra queste, ha indicato Stevie Wonder e George Harrison, ma anche Imagine Dragons e Awolnation. Così, attraversato l’apice del successo e il baratro della perdita, Morrison fa sapere di aver trovato nella musica il modo per "combattere un altro giorno". A supporto di  "Fight another day", il cantautore ha per ora in programma quattro date nel Regno Unito tra il 23 e 28 settembre prossimi. Al momento non è dato sapere se seguirà un tour più ampio, né se il musicista tornerà a suonare in Italia, dove l'ultimo passaggio risale al 2019.

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