Le canzoni di “Atom Heart Mother”: “Summer ‘68”

L’identità di Richard Wright in seno al progetto Pink Floyd si era consolidata da tempo e le sue tessiture strumentali si ponevano ormai come un navigato marchio di fabbrica. Il tastierista aveva già contribuito in passato con brani autografi, cercando di far fronte in prima persona all’impasse del dopo Barrett, ma mancava ancora un pezzo capace di lasciare un’impronta duratura fra le canzoni del gruppo.
Nei mesi precedenti Wright aveva messo in musica uno dei momenti più ambigui della sua esperienza come rock star, quel tour americano dell’estate 1968 che, pur rafforzando la posizione della band oltreoceano, aveva altresì lasciato delle cicatrici sul piano personale e familiare. Fra le varie libertà sperimentate (si dice che il tastierista avesse consumato la sua prima esperienza con l’acido), i Pink Floyd ebbero il primo abboccamento con le groupies locali e, di ritorno dagli States, alcuni della band manifestarono fastidiose malattie veneree.
In “Summer ’68” il tastierista si intrattiene con una di queste ragazze, chiamata Charlotte Pringle, domandandole più volte “Come ti senti?”, apparentemente senza ricevere risposta. Emerge una sofferta presa di coscienza sull’inconsistenza di un rapporto furtivo consumato in una sera californiana (parrebbe il 28 luglio, notte del compleanno del musicista) fra eccessi vertiginosi e ombre maligne.
Musicalmente il brano evidenzia una progressione di accordi stilosa ed emozionante con l’introduzione affidata al pianoforte fissato nel canale destro e alla voce in quello sinistro; seguono il basso, la batteria e il cantato di Wright, con l’organo a rendere la traccia più omogenea. Un tocco di Hammond prelude all’esplosione sonora del ritornello, impreziosito dal suono di tromba ottenuto attraverso un sampler ricreato al mellotron con effetto Brass/Violins. La frase “How do you feel?” è cantata insieme da Wright e Gilmour, con l’aggiunta della chitarra acustica a rinforzare il tappeto musicale. Segue la sezione ottoni (sempre realizzata con il mellotron) che riporta la canzone fra i miasmi orchestrali di “Atom Heart Mother”: l’esecuzione dei fiati sembra ripercorrere quanto realizzato in stile barocco dai Beatles nella loro “Penny Lane”, con l’impiego del trombettista classico David Mason.
I testi sono tratti dal libro di The Lunatics “Pink Floyd. Il fiume infinito”, pubblicato da Giunti, per gentile concessione degli autori e dell’editore; al libro rimandiamo per la versione integrale dei testi di presentazione delle canzoni di “Atom Heart Mother” e di tutti gli altri album del gruppo.