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Blondie: la storia del comeback album "No Exit"

Uscì nel 1999 e segnò il ritorno della formazione dopo una pausa di ben 17 anni.
Blondie: la storia del comeback album "No Exit"
Credits: Rob Roth

“No Exit” dei Blondie, lo storico comeback album del 1999 che segnò il ritorno della band dopo una pausa di 17 anni, verrà ripubblicato in una nuova edizione deluxe rimasterizzata e ampliata, in uscita il 31 ottobre su Bmg. Disponibile per la prima volta anche in vinile, l’album celebra la straordinaria “seconda vita” dei Blondie e ne ripercorre la rinascita creativa e il ritorno sulla scena internazionale. La riedizione è prodotta da Tommy Manzi e Steve Rosenthal, con mastering e restauro audio di Jessica Thompson. Il design aggiornato dona una nuova dimensione visiva al progetto: Rob Roth, fotografo originale e direttore creativo del disco, torna infatti a occuparsi dell’intero packaging. Collaboratore di lunga data di Debbie Harry e Chris Stein, Roth, oggi figura di spicco nell’arte visiva e performativa, aveva realizzato le foto originali all’interno del leggendario nightclub newyorkese Mother, ispirandosi alle ossessioni di fine anni ’90 per sorveglianza, sessualità e spettacolo.



“No Exit” nacque come un’idea quasi irrealizzabile, maturata dopo anni di lontananza, successi individuali, pressioni economiche e la determinazione a tornare a fare musica insieme. E si trasformò rapidamente in uno dei comeback più celebrati della sua epoca. L’album riunì Debbie Harry, Chris Stein, Clem Burke e Jimmy Destri, che iniziarono a scrivere e registrare nel seminterrato di Stein a Tribeca, per poi proseguire agli Electric Lady Studios e al Chung King. Con loro, il bassista Leigh Foxx e il chitarrista Paul Carbonara, collaboratori di lungo corso che entrarono ufficialmente in formazione mentre la band ridefiniva la propria identità per una nuova era. Questa nuova alchimia spinse la creatività dietro il progetto, con cui i Blondie riaffermarono che energia, istinto e originalità si erano affinati col tempo. A guidare la produzione fu Craig Leon, veterano della scena punk newyorkese anni ’70, noto per i suoi lavori con Ramones, Suicide, Talking Heads e Richard Hell & the Voidoids. “Abbiamo fatto di tutto per non fare nulla di prevedibile, includendo però anche quelle piccole gemme pop che hanno reso i Blondie celebri”, ha raccontato Debbie Harry. Il titolo dell’album è un richiamo all’opera esistenzialista di Jean-Paul Sartre in cui tre persone restano intrappolate in una stanza per l’eternità. “Stavamo lavorando nel mio seminterrato e Clem continuava a urlare ‘No Exit, No Exit, No Exit’. Non riuscivamo a farlo smettere - ha spiegato Chris Stein - ma era un concetto brillante. Ci piacque subito”.



Pubblicato originariamente nel febbraio 1999, “No Exit” ristabilì la presenza globale dei Blondie. “Maria” divenne la loro sesta numero uno in UK, vent’anni dopo il trionfo di “Heart of Glass”, e fece conoscere a una nuova generazione la caratteristica fusione di melodia ed energia del gruppo. Tra gli altri brani di spicco figurano l’intensa “Nothing is Real but the Girl” e la title track, con un featuring di Coolio che sottolineava i legami storici della band con l’hip hop. “Under the Gun”, tributo a Jeffrey Lee Pierce, e “Boom Boom in the Zoom Zoom Room”, debutto autorale di Clem Burke per il gruppo, testimoniano l’ampiezza espressiva del disco. L’album diede inoltre vita al tour più lungo della carriera dei Blondie: tredici mesi in giro per il mondo che ne riaffermarono potenza live e impatto culturale. Questa Deluxe Edition arriva con un significato ulteriore: è stata completata prima della scomparsa, avvenuta quest’anno, di Clem Burke. Membro fondatore e colonna ritmica della band per oltre quattro decenni, l’energia e la precisione di Clem si avvertono profondamente in “No Exit”.

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