Rockol30

Che ci fanno Guè Pequeno e Shablo in “La grazia” di Sorrentino?

Tra le tante sorprese inaspettate del film d’apertura di Venezia c’è un doppio cameo musicale
Che ci fanno Guè Pequeno e Shablo in “La grazia” di Sorrentino?
Credits: Andrea Pirrello

Il vero mistero riguardante “La grazia”, il nuovo film di Paolo Sorrentino che ha aperto ieri la Mostra d’arte cinematografica di Venezia, è come si sia riusciti a mantenere l’alone di mistero che ne circondava trama, personaggi e camei sino all’arrivo al Lido. Ora che l’embargo è scaduto, sappiamo che stavolta Toni Servillo si è trasformato in un Presidente della repubblica compassato, rigoroso e un po’ rigido per il regista e amico Paolo Sorrentino. Da nota ufficiale di Sorrentino rilasciata alla stampa in mattinata è stato dichiarato che il film, scritto e diretto dal premio Oscar, non fa riferimento a nessun capo dello stato italiano precedente e passato, anche se in molti hanno tracciato delle similitudini con l’attuale capo dello stato Sergio Mattarella, dato che Giulio De Sactis, un passato nella DC e una postura un po’ rigida, sale al Colle da vedovo e con al suo fianco la figlia interpretata da Anna Ferzetti, anche lei giurista come il padre.

Rispetto ad altri lungometraggi di più spiccato taglio politico dello stesso regista (che in passato ha raccontato le contraddizioni di figure politiche cardine della storia d’Italia come Giulio Andreotti e Silvio Berlusconi), “La grazia” non è veramente interessato da questo genere di riflessione, anzi. Il Quirinale di Sorrentino è un luogo molto istituzionale raccontato nei suoi riti, uno sfondo abbastanza utopico su cui far muovere un Presidente che ha molto sia del suo creatore (da giovane De Sactis lascia Napoli, proprio come fece Sorrentino) sia dei suoi personaggi più iconici come Jep Gambardella di “La grande bellezza”. Il regista partenope infatti racconta il suo film come una storia d’amore e - come sempre avviene nel suo cinema - si tratta di un amore adolescenziale e assoluto, capace di cambiare la traiettoria della vita di chi lo prova.

Prima di diventare l’autore del manuale di diritto più temuto dagli studenti universitari e prima di salire al Colle, De Sactis si è innamorato di Aurora, una ragazza scorta tra le brume e i filari piemontesi, divenuta poi sua moglie. Rispetto al solito dunque questo primo struggimento amoroso è realizzato, ma c’è un cavillo: la donna prima di morire gli ha rivelato di averlo tradito, rifiutandosi però di fare il nome del suo amante. Di conseguenza da quarant’anni il protagonista guarda con occhio torvo amici, conoscenti e colleghi alla ricerca del rivale.

Da sempre amante tout court della musica, Sorrentino ha trasformato il suo presidente in un musicofilo che viene convertito dalla figlia dalla filodiffusione alle cuffie wireless, con l’aiuto di un fidato corazziere per sincronizzarle al cellulare. Il figlio di De Sactis vive a Montreal e compone hit pop di grande successo, che il padre finisce segretamente per preferire alla musica classica che ascolta in occasioni più istituzionali come la prima della Scala (con tanto di scena dal palco presidenziale del teatro). Refrattario ad atteggiamenti irrituali, prudente per indole ed per formazione democristiana, De Sactis coltiva anche passioni musicali più contemporanee. Durante una cerimonia di premiazione di alcuni cittadini al Quirinale, tra i premiati c’è anche Gué Pequeno, a cui il presidente sussurra nell’orecchio “Chiedo dopo perdono dopo non prima per favore”, incitandolo a rappare il testo di “Le bimbe piangono”, brano cult del 2015 che Gué improvvisa senza base, con Shablo di fianco a un corazziere che annuisce convinto.

La scelta del brano non sembra essere casuale, dato che c’è un verso della canzone in cui viene citato proprio il regista: “Sorrentino non avrebbe fatto un ciak migliore”. Tra i due artisti insomma c’è un ricorrersi e citarsi con evidente apprezzamento reciproco coronato in questo cameo di Gué nel film nei panni di sé stesso, inaspettato e convincente.

La scena a tema musicale più spiazzante però la regala Toni Servillo, che davanti a un corazziere e una platea attonita in sala rappa tutto il testo della canzone “Le bimbe piangono” di Gué. Sarà la dizione teatrale, sarà la guida di Sorrentino, rimane il fatto che l’attore napoletano se la cava più che egregiamente in uno degli innumerevoli passaggi sopra le righe di un film che conferma la capacità del suo sceneggiatore e regista di trasformare la musica pop in un fenomeno cinematografico altrettanto popolare e potenzialmente virale. Dalla Rappresentante di Lista (di cui Sorrentino si è professato fan in tempi pre-sanremesi non sospetti) ai remix di Guetta di Raffaella Carrà nell’iconica scena d’apertura di “La grande bellezza” (il party sulla terrazza Campari), passando per uno struggente Pino Daniele ascoltato con walkman, cuffie e cassettina ascoltato da un suo alter ego nel memorabile finale di “È stata la mano di Dio”.

Anche con “La grazia” Sorrentino si conferma alfiere dell’identità italiana anche sul fronte musicale, tenendo insieme l’alto e il pop, Sanremo e Techetecheté, oltre a musica sperimentale, elettronica, disco e ovviamente classica di stampo internazionale.

Schede:
La fotografia dell'articolo è pubblicata non integralmente. Link all'immagine originale

© 2025 Riproduzione riservata. Rockol.com S.r.l.
Policy uso immagini

Rockol

  • Utilizza solo immagini e fotografie rese disponibili a fini promozionali (“for press use”) da case discografiche, agenti di artisti e uffici stampa.
  • Usa le immagini per finalità di critica ed esercizio del diritto di cronaca, in modalità degradata conforme alle prescrizioni della legge sul diritto d'autore, utilizzate ad esclusivo corredo dei propri contenuti informativi.
  • Accetta solo fotografie non esclusive, destinate a utilizzo su testate e, in generale, quelle libere da diritti.
  • Pubblica immagini fotografiche dal vivo concesse in utilizzo da fotografi dei quali viene riportato il copyright.
  • È disponibile a corrispondere all'avente diritto un equo compenso in caso di pubblicazione di fotografie il cui autore sia, all'atto della pubblicazione, ignoto.

Segnalazioni

Vogliate segnalarci immediatamente la eventuali presenza di immagini non rientranti nelle fattispecie di cui sopra, per una nostra rapida valutazione e, ove confermato l’improprio utilizzo, per una immediata rimozione.