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È morto Terry Reid, il cantante che rifiutò i Led Zeppelin

Disse "no" a Jimmy Page, che chiamò Robert Plant: quel rifiuto lo fece diventare leggenda.
È morto Terry Reid, il cantante che rifiutò i Led Zeppelin

È morto Terry Reid, il cantante che nel 1968 rifiutò di diventare la voce dei Led Zeppelin, una delle band più iconiche della storia del rock. Diventato un musicista di culto anche in virtù di quel rifiuto, Reid è morto dopo una lunga battaglia contro il cancro: avrebbe dovuto esibirsi come headliner al St. Ives September Festival il 18 settembre, ma le sue condizioni erano precipiate. Fino alla morte, avvenuta oggi all'età di 75 anni. 

A inizio luglio l'artista aveva dovuto sospendere le sue apparizioni dal vivo proprio a causa della malattia: "A causa di problemi di salute derivanti dalle recenti cure per il cancro, Terry ha dovuto posticipare il suo tour autunnale del 2025 in Regno Unito, Irlanda e Norvegia - si leggeva in una nota diffusa dal suo entourage - Terry è particolarmente dispiaciuto per questo, dato che il suo tour del 2024 ha avuto un enorme successo e non vedeva l'ora di suonare in nuove città e locali, oltre che in vecchi posti preferiti, oltre alle sue prime date in Norvegia". Dopo la notizia del rinvio del tour del musicista, le persone a lui più vicine avevano lanciato una raccolta fondi su GoFundMe per aiutare Reid, in difficoltà economiche, ad affrontare le spese mediche.

Nato nel 1949 a Huntingdon, un centinaio di chilometri da Londra, Reid lasciò giovanissimo la scuola per inseguire i suoi sogni di rock'n'roll: aveva appena quindici anni quando insieme al suo gruppo, i Jaywalkers, si imbarcò in tour con i Rolling Stones, aprendo tra il settembre e l'ottobre del 1966 i concerti del tour britannico di Mick Jagger e soci, che avevano da poco spedito nei negozi il loro ultimo album "Aftermath". Fu proprio durante uno dei concerti della tournée che Terry Reid e i suoi Jaywalkers furono adocchiati da Graham Nash, che aiutò la band a firmare il suo primo contratto discografico con la Columbia Records e ad esordire di lì a poco sul mercato con il singolo "The hand don't fit the glove": fu il primo e l'ultimo, dal momento che nel 1967 la formazione si sciolse. Reid proseguì per la sua strada, incidendo il suo album d'esordio come solista, "Bang, bang you're Terry Reid". Il disco uscì nel 1968, ma rimase praticamente a prendere polvere sugli scaffali dei negozi: ciò nonostante, contribuì a far circolare parecchio il nome di Reid tra i seguaci della scena rock dell'epoca, tant'è che in quello stesso anno al cantautore fu proposto di andare in tour negli Stati Uniti con i Cream.

La musica di Terry Reid arrivò dunque anche alle orecchie dell'allora chitarrista degli Yardbirds Jimmy Page, che cercò in tutti i modi di mettersi in contatto con il cantautore. Non appena gli Yardbirds si sciolsero, il chitarrista chiese a Reid di diventare il cantante del gruppo che stava per fondare, i New Yardbirds, i futuri Led Zeppelin. Il cantautore prese tempo: di lì a poco sarebbe partito con i Rolling Stones per accompagnarli di nuovo in tour e i Cream gli avevano confermato di volerlo al loro fianco. Valeva la pena di accettare quella proposta? Secondo la storia ufficiale, Reid disse a Page che avrebbe accettato solo se quest'ultimo avesse pagato le penali relative al mancato rispetto degli accordi che aveva preso con gli Stones e se avesse chiamato Keith Richards per spiegargli la situazione. Ma non successe: Page non chiamò Richards, non pagò le penali e si mise alla ricerca di un altro cantante. Si ricordò di quel tale Robert Plant di Birmingham, a capo di una band, i Band of Joy, che aveva conosciuto poco tempo prima.

E così, mentre nel 1969 i Led Zeppelin spedivano nei negozi i loro primi due album, "Led Zeppelin" e "Led Zeppelin II", con la voce di Robert Plant a rendere celebri canzoni come "Good times, bad times", "Communication breakdown", "Whole lotta love", "Ramble rock", solo per citarne alcune, Terry Reid - che nello stesso anno pubblicò il suo secondo disco, dal titolo eponimo - assistette da spettatore alla scalata al successo del gruppo, mentre era impegnato ad aprire i tour di gruppi come Jethro Tull e Fleetwood Mac.

Il cantautore avrebbe continuato ad incidere dischi anche negli anni successivi, ma senza particolare successo: da "River" del 1973 a "The driver" del 1991, passando per "Seed of memory" del 1976 e "Rogue waves" del 1979. Nel 2016, in un'intervista concessa al magazine musicale britannico Uncut, del "gran rifiuto" disse:

"La gente dice: 'Avresti potuto essere Robert Plant', ma io sarei comunque stato Terry Reid. Sono un cantante, suono la chitarra, scrivo le canzoni a modo mio. Jimmy (Page) sapeva esattamente cosa voleva".

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