Rockol30

Jovanotti ha risposto alle critiche su Israele e Palestina

L'eterno Ragazzo fortunato aveva detto: "Io sono tifoso solamente per sostenere la pace".
Jovanotti ha risposto alle critiche su Israele e Palestina
Credits: Michele "Maikid" Lugaresi

"In questi giorni ho ricevuto critiche, ironie, insulti. Chi mi conosce lo sa: non ho mai evitato di prendere posizione, nessuna neutralità": Jovanotti risponde così, con un post condiviso su Instagram, alle critiche ricevute dopo il discorso tenuto lo scorso sabato durante il suo concerto ai Laghi di Fusine, in Friuli-Venezia Giulia, sul palco del No Borders Music Festival. Il cantautore aveva visto una bandiera palestinese sotto il palco e si era lanciato in una riflessione sulla situazione in Medio Oriente: "Di fronte a una natura così bella che il pianeta ci dona, all’opportunità di essere vivi, all’opportunità di poter convivere in uno spazio come si può far accadere quello che sta succedendo. Per entrambe le parti, non è una questione di tifoseria". Lorenzo Cherubini, poi, aveva aggiunto: "Io sono tifoso solamente per sostenere la pace, la tregua. È l’unica cosa che sono in grado di sostenere con il mio modo di intendere la vita", riconoscendo come non avesse "niente di intelligente da dire su quello che sta succedendo. E siccome non ho niente di intelligente da dire, non dico niente". 

Parole che a molti erano apparse come "retoriche". Ora è proprio a questi ultimi che la voce di "Penso positivo", che nel 1999 unì le sue forze con quelle di Piero Pelù e Luciano Ligabue per il singolo "Il mio nome è mai più", con il quale il trio vendette un milione di copie e destinò i proventi a Emergency per la costruzione di ospedali in zone di guerra, si rivolge con il post condiviso sui suoi canali social ufficiali, nel quale scrive: "Il prossimo passo deve essere la tregua, la fine di questa follia. L’esercito isrlaeliano ai comandi di questo governo criminale è ormai fuori controllo. Quello che sta accadendo a Gaza è atroce. Le bombe israeliane sui civili si devono fermare. Non è autodifesa. Non è giustizia. È l’indicibile, e sta avvenendo da mesi". E ancora: "Ospedali bombardati, civili inermi massacrati, vite cancellate senza distinzione, senza tregua. Io non ho soluzioni, credo nel lavoro verso il prossimo passo che oggi deve essere un cessate il fuoco. Qui ho visto giovani che si gettano in qualcosa di grande. Rondine ci restituisce un’altra cultura ed è quella in cui credo. Quella in cui continuo a sperare. Quella che provo a testimoniare".

Schede:
La fotografia dell'articolo è pubblicata non integralmente. Link all'immagine originale

© 2025 Riproduzione riservata. Rockol.com S.r.l.
Policy uso immagini

Rockol

  • Utilizza solo immagini e fotografie rese disponibili a fini promozionali (“for press use”) da case discografiche, agenti di artisti e uffici stampa.
  • Usa le immagini per finalità di critica ed esercizio del diritto di cronaca, in modalità degradata conforme alle prescrizioni della legge sul diritto d'autore, utilizzate ad esclusivo corredo dei propri contenuti informativi.
  • Accetta solo fotografie non esclusive, destinate a utilizzo su testate e, in generale, quelle libere da diritti.
  • Pubblica immagini fotografiche dal vivo concesse in utilizzo da fotografi dei quali viene riportato il copyright.
  • È disponibile a corrispondere all'avente diritto un equo compenso in caso di pubblicazione di fotografie il cui autore sia, all'atto della pubblicazione, ignoto.

Segnalazioni

Vogliate segnalarci immediatamente la eventuali presenza di immagini non rientranti nelle fattispecie di cui sopra, per una nostra rapida valutazione e, ove confermato l’improprio utilizzo, per una immediata rimozione.