La storia della Les Paul rubata nel 1971 ai Rolling Stones

Quel pomeriggio di settembre del 1971 a Villa Nellcôte Mick Jagger e soci stavano guardando la tv, quando la porta d’ingresso venne giù di colpo. A farla saltare, per intrufolarsi nel rifugio bohémien sulla Costa Azzurra, in Francia, dove i Rolling Stones si erano rifugiati per registrare tra droghe e liti “Exile on Main St.”, fu un gruppo di spacciatori di droga marsigliesi a cui Keith Richards avrebbe dovuto dei soldi. I ladri fecero razzia: saccheggiarono la villa portandosi via ben nove delle chitarre di Keith Richards, il sassofono di Bobby Keys e il basso di Bill Wyman. Non fu una rapina ordinaria: l’azione sembrava mirata, eseguita da chi conosceva la struttura della villa e sapeva dove cercare. Non ci furono arresti: né la polizia francese né gli Stones stessi fecero pressioni per indagare a fondo, forse anche a causa della natura compromettente dell’ambiente in cui vivevano. Tra gli strumenti che sparirono in quella spedizione punitiva c’era anche una chitarra speciale. Una Gibson Les Paul Standard che era già entrata in un modo o nell’altro nella storia della musica.
La chitarra suonata all'Ed Sullivan Show e ad Altamont
Già, perché quella Les Paul era la chitarra - ribattezzata Keithburst - che Keith Richards sostenne di aver acquistato a Londra e che suonò nell’ottobre del 1964 durante la prima, storica apparizione dei Rolling Stones all’Ed Sullivan Show, quando nello studio dell’iconico programma statunitense Mick Jagger e compagni lanciarono il loro secondo album per il mercato americano, “12 x 5” con “Around and around” di Chuck Berry e “Time is on my Side” di Kai Winding. Non solo: quella chitarra era stata anche spettatrice passiva di una tragedia, quella che si consumò a pochi metri dal palco dove il 6 dicembre 1969 la band di “(I can’t get no) Satisfaction” si esibì all'Altamont Raceway Park con un concerto gratuito, quando nel clima di violenza, caos e disorganizzazione che caratterizzò lo show gratuito della band un uomo - Meredith Hunter - fu accoltellato da parte degli Hell’s Angels, che fungevano da servizio di sicurezza per gli Stones. A suonare la Gibson Les Paul quella sera ad Atlamont fu Mick Taylor, che era entrato a far parte della band poco prima e l’avrebbe lasciata nel 1974, e che aveva acquistato lo strumento - passato anche tra le mani di Eric Clapton e Jimmy Page - da Richards nel 1967.
Il ritrovamento
Al momento del furto, il proprietario della sei corde era proprio Taylor, che si vide portare via lo strumento dai ladri francesi e che per oltre cinquant’anni - 54, per l’esattezza - non ha avuto più notizie della sua Gibson Les Paul. Fino ad oggi. A distanza di oltre cinque decenni da quel saccheggio a Villa Nellcôte, infatti, la mitica chitarra è riapparsa dall’oblio: lo strumento è stato ritrovato in mezzo a una collezione recentemente acquistata dal New York Metropolitan Museum of Art, che comprende oltre 500 chitarre «risalenti all’epoca d’oro della litueria americana», strumenti tutti realizzati tra il 1920 e il 1970. L’artefice del ritrovamento il curatore del dipartimento di strumenti musicali del Metropolitan Museum of Art, Jayson Dobney. Appassionato di chitarre e desideroso di permettere al museo newyorkese di avere un tesoro di chitarre del XX secolo, si è messo alla ricerca dell’El Dorado di Stratocaster, Les Paul e Martin di cui aveva sentito vociferare per anni negli ambienti chitarristici, risalendo ai due proprietari della collezione: Dirk Ziff, un ricco erede di famiglia di editori e finanzieri, e Perry Margouleff, produttore discografico ed esperto di chitarre. I due dal 1987 hanno costruito in segreto una collezione impressionante che ora viene svelato al pubblico: nella primavera del 2027, infatti, il Metropolitan Museum of Art inaugurerà una galleria permanente dedicata all'evoluzione e all'impatto culturale della chitarra americana. E tra gli strumenti esposti ci sarà, naturalmente, anche la mitica Gibson Les Paul.

È davvero quella chitarra?
Ma è proprio quella Les Paul Standard? Sì. A confermarlo è stato Mick Taylor in persona, oggi 76enne (si è riunito con gli Stones nel 2013, a distanza di oltre trent’anni dall’ultima esibizione, in occasione del cinquantesimo anniversario del gruppo), che di fronte al motivo fiammeggiante che caratterizza la chitarra non ha avuto dubbi: è la sei corde che gli fu portata via quel pomeriggio di settembre del 1971 dagli spacciatori marsigliesi che volevano punire Richards. La portavoce del chitarrista, Marlies Damming, ha commentato: «Ci sono numerose foto di Mick Taylor che suona questa Les Paul, dato che è stata la sua chitarra principale fino a quando lo strumento non scomparve. La cosa interessante di queste Les Paul vintage (della fine degli anni '50) è che sono famose per la loro fiammatura, che è unica, come un'impronta digitale».