Per Josh Homme una reunione dei Kyuss è possibile

In una intervista con il fondatore di Kyuss World, Nathan Lawver, l'ex Kyuss e ora frontman dei Queens of the Stone Age Josh Homme ha parlato della possibilità di una reunion dei campioni dello stoner rock Kyuss, il quartetto californiano che si sciolse tre mesi dopo l'uscita del loro ultimo album "…And The Circus Leaves Town", nel 1995.
Sulla possibilità di un ritorno dei Kyuss, Homme ha dichiarato: "So di averci pensato molte volte... ci penso. In realtà ne ho parlato un paio di volte con le persone che mi aiutano. Non lo so. Mi sembra solo che la fine dei Kyuss, era una piccola band perfetta ed è finita come doveva finire. (…) Penso che sia positivo che la gente sappia cosa è successo. Ma mi ha sempre lasciato una strana sensazione, perché è come se volessi rimettere le cose a posto. E poi non penso che sia un bene... Non c'è motivo di aggrapparsi a qualcosa di negativo. Non ho sentimenti negativi verso nessuno. Niente di tutto ciò ha importanza. Quindi, sì, è possibile."
Come riporta Blabbermouth.com Josh Homme aveva già parlato di una possibile reunion dei Kyuss nel 2020 in un'intervista con Kyuss World Radio in occasione del 25° anniversario di "…And The Circus Leaves Town". All'epoca il rocker disse: "La mia filosofia è sempre stata: mai fare una reunion, mai un sequel. Non è quello che era, è quello che è. Ed è più o meno così che la penso. Un'eredità che implica essere stati l'epicentro di una scena che si era creata, è davvero fragile. È come una scultura di ghiaccio. E non voglio essere un phon su quella cosa".
Ha poi continuato dicendo: “Detto questo, ero pienamente favorevole ai KYUSS LIVES! andavo ai concerti e glielo dicevo, finché non è successo quello che hanno cercato di fare Brant (Bjork, il batterista, ndr) e John (Garcia, il cantante, ndr). Ed è stato terribile. Ci sono stati momenti in cui ho pensato che non potesse finire in quel modo, e che l'unico modo per finirla correttamente ora sarebbe suonare. E poiché hanno in qualche modo hanno staccato l'ala da questo bellissimo drago che è una scultura di ghiaccio, l'unico modo per rimetterci quella fottuta ala sarebbe suonare di nuovo. Ci ho pensato, soprattutto negli ultimi anni, per fare qualcosa di speciale, anche per rimediare a quell'errore di Brant e, sfortunatamente, di John. Ho pensato che avremmo dovuto suonare e regalare tutti i soldi. Tipo, suonare per i fan: coprire le spese e farci cinque dollari. Perché non si è mai trattato di soldi, non si è mai trattato di soldi. Non si è mai trattato di fama, e quando ho capito che quella era la mossa che stavano facendo, mi sono sentito davvero triste.”