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Dall'Australia con furore: ecco i Royel Otis

Incensato dalla critica, il duo di Sydney è una vera rivelazione della scena: ascoltare per credere.
Dall'Australia con furore: ecco i Royel Otis
Credits: Zora Sicher

Rock made in Australia. Ma stavolta gli AC/DC non c’entrano. I Royel Otis in una manciata di mesi si sono consacrati come “next big thing” della scena indie-rock. Complice un disco d’esordio molto interessante come “Pratts & pain”, uscito lo scorso anno, che senza la spinta di una grande etichetta alle spalle del duo composto da Royel Maddell e Otis Pavlovic - rispettivamente chitarra, basso e sintetizzatori e voce, chitarra e piano: il nome della band unisce i loro due nomi - ha messo d’accordo pubblico e critica, permettendo ai due musicisti di farsi conoscere anche nel Regno Unito e negli Usa. E ora cresce già l’attesa per il nuovo “Hickey”, appena annunciato, in uscita il 22 agosto. Stavolta per una multinazionale, la Universal, che dopo l’exploit con pezzi come “Sofa king” o “Oysters in my pocket” ha offerto al duo tramite la Capitol un contratto discografico.

L'incontro casuale di Royel Maddell e Otis Pavlovic sembrava quasi predestinato. Lavoravano entrambi in bar e caffetterie dello stesso quartiere (la città balneare di Bondi, vicino Sydney) prima di incontrarsi un giorno del 2019 con le loro chitarre e alcune bozze di canzoni. E senza alcuna aspettativa, hanno presto individuato una chimica esplosiva che ha portato a chicche rock uscite senza sforzo, nuovi brani che in qualche modo sembravano essere sempre esistiti, tra indie pop, indie rock, new wave e rock psichedelico. Il resto del mondo avrebbe presto seguito l'esempio, quando i due sono diventati un vero e proprio fenomeno emergente sia online che nei rock club, grazie a primi successi divenuti tali con il passaparola, come le stesse “Oysters in my pocket” e "Sofa king”. Poi è arrivato l'album di debutto “Pratts & pain”, che ha catapultato la band nell’olimpo dell'indie-rock a livello globale.

L'album ha preso il titolo dal pub a sud di Londra dove i due hanno scritto i testi delle canzoni tra una sessione e l'altra con Dan Carey, nominato ai grammy (Wet Leg, Fontaines D.C., Caroline Polachek): a precederne l'uscita, la registrazione del programma di Triple J, “Like A Version”, in cui la coppia si è cimentata in una cover di “Murder on The Dancefloor” di Sophie Ellis-Bextor. L'esibizione è diventata virale e ha permesso alla cover di raggiungere il primo posto nella Alternative U.S. Radio Chart. Un’altra cover dei Royel Otis, quella di “Linger” dei Cranberries, incisa per una Sirius XM Session pochi mesi dopo, ha portato la band al suo primo successo nella Billboard Hot 100 e attualmente ha superato i 220 milioni di streaming globali. In tutto questo, Maddell e Pavlovic hanno collezionato più di 100 concerti sold out nel 2024, vendendo più di 100 mila biglietti in Australia, Regno Unito, Europa e Stati Uniti, tra cui diverse serate in città importanti come New York (Brooklyn Steel), Chicago (Metro & The Salt Shed) e Los Angeles (The Bellweather). La coppia è tornata a casa in Australia quell'anno come una delle band più nominate agli ARIA Awards 2024 (i più grandi e prestigiosi premi musicali australiani) e ha vinto quattro premi, tra cui “Best Rock Album” e “Best Group”.

In questi mesi i Royel Otis hanno continuato a scrivere e comporre, cavalcando la loro chimica musicale che trasuda melodia e umorismo agrodolce. Sia che si tratti di un lavoro originale o di una rivisitazione della loro canzone preferita, i due hanno consolidato il loro status di rock band indipendente tra quelle emerse in questo decennio. «I Royel Otis sono una di quelle corse in cui è meglio salire a bordo, oppure spostarsi di netto», ha scritto Billboard, negli Usa. Maddell e Pavlovic hanno già offerto un primo assaggio di “Hickey”, con il singolo “Moody”. Sul significato del titolo del disco, i Royel Otis dicono di averlo scelto «perché l'amore morde più forte di qualsiasi altra emozione al mondo».

La band è attualmente impegnata in un tour di tutti i principali festival - tra cui il Governor's Ball di New York City, il Lollapalooza di Chicago, l'Outside Lands di San Francisco e altri ancora - e ha da poco annunciato l’imminente tour “Meet me in the car”, che li vedrà protagonisti in tutte le città del Nord America. Il duo ha già registrato il tutto esaurito in città importanti come Austin, TX e New York City. In Italia faranno tappa il 3 dicembre a Milano al Fabrique. Vietato mancare: i Royel Otis si sono già guadagnati una reputazione non solo per il loro affascinante sound indie rock, ma anche per i loro live che metono in piena mostra la loro chimica creativa.

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