Ironica e disinibita: con “One thing” Lola Young spiazza tutti

«I wanna take you on a little ride / I wanna make you feel so nice / I wanna make you feel appreciated when you're deep up in me / When you're deep up inside», canta Lola Young nei primissimi versi di “One thing”, il suo nuovo singolo. Tradotti, suonano più o meno così: «Voglio portarti a fare un piccolo giro / voglio farti sentire così bene / voglio farti sentire apprezzato quando sei nel profondo di me / quando sei nel profondo dentro». E ancora: «I wanna show you just what I like / I wanna kiss you slow, wanna fuck you rough», «Voglio mostrarti proprio quello che mi piace / voglio baciarti lentamente, voglio scoparti violentemente». Con “Messy” è diventata un fenomeno virale, che ha scalato le classifiche globali e ridefinito i canoni del pop. Ora Lola Young vuole dimostrare di non essere una meteora che ha sorvolato i cieli dell’industria discografica per poi sgretolarsi. Se l’obiettivo era quello di lasciare un (altro) segno, con “One thing” la 24enne cantautrice londinese considerata dalla critica d’oltremanica “la nuova Amy Winehouse” lo centra alla perfezione. Mettendo il sesso sul tavolo.
Senza filtri e disinibita: è così che, con tanta autoironia, Lola Young si presenta nei versi - e nel videoclip - della sua nuova canzone, che punta a bissare il successo di “Messy” (non sarà semplice: la hit è arrivata a quota 620 milioni di streams su Spotify). Prodotto da Solomonphonic (Sza) e Carter Lang (Doja Cat, Post Malone), presentato in anteprima assoluta al Coachella lo scorso mese, “One thing” è un pezzo con un testo diretto e sensuale, nel quale - proprio come aveva fatto in “Messy”, raccontando i suoi problemi con l’adhd, il disturbo da deficit di attenzione-iperattività - ancora una volta la popstar si mostra senza filtri e con la consapevolezza di chi sa esattamente cosa vuole. E cosa vuole lo canta così, esplicitamente: «Save that big-dick energy for my mouth, yeah», «Risparmia quell’energia da grosso cazzo per la mia bocca».
«È una canzone che a primo ascolto sembra parlare di una sola cosa: sesso. E sì, è così, ovviamente. È da tempo che penso di pubblicare qualcosa di liberatorio e di sexy», dice lei. Ma il messaggio di “One thing” va oltre le provocazioni: «Il sesso in sé non riguarda mai una cosa sola», sottolinea Lola Young, che con il brano racconta di voler incoraggiare le donne a sentirsi sicure del proprio corpo e a trasformare la propria vulnerabilità in una forma di potere seduttivo. «È una canzone che parla di sesso e passione senza vincoli, perché è qualcosa che faccio fatica a realizzare la maggior parte delle volte: penso sia importante per (soprattutto per le donne) sentirsi sicure di sé».
“One thing” non è pornografia. Quella cantata da Lola Young in “One thing” è una sensualità viscerale, imperfetta e reale, tanto fisica quanto emotiva, in linea con l’estetica della “messy girl” che la stessa Lola ha contribuito a definire: «Volevo realizzare una canzone e un video musicale che facessero riflettere e che mettessero in luce il fatto che il sesso è una cosa divertente e leggera, non sempre significativa, e che mostrassero allo stesso tempo come i ruoli di genere possano essere invertiti».