
Forse ve lo ricordate con un altro nome: Terence Trent D’Arby. Anche se, per la verità, si fa chiamare Sananda Maitreya da diversi anni. Non è un semplice cambiamento di nome, però, né un semplice rinnegare un’etichetta con la quale divenne famoso per il suo pop-soul alla fine degli anni ’80. E’ qualcosa di ben più profondo.
Ce lo ha spiegato lo stesso Sananda, che da diverso tempo vive a Milano (ha sposato una ragazza italiana che ora lavora con lui), comunicando con il suo pubblico e pubblicando i suoi dischi attraverso Internet (sul suo sito www.sanandamaitreya.com), dove ha recentemente messo on-line la prima parte del suo nuovo disco “Angels & vampires Vol. II”.
“La prima cosa da dire è che non sono la stessa persona”, ha spiegato a Rockol. “E’ come costruire una nuova casa: prima devi buttare giù quella vecchia. In questa casa, qualcuno se ne va, altri arrivano. Sono convinto, a questo punto, della necessità di vivere una vita pulita. Le mie motivazioni sono limpide, e non voglio più giocare i giochi di una volta. Intendo dire che, ora, non è più una questione di ‘Perché l’hai fatto’, quanto di accettare un processo che è iniziato otto, nove anni fa, ed è qualcosa più grosso di me o di cosa io credo di essere”.
Una trasformazione totale, spiega Sananda, che coinvolge anche la musica, e con essa i rapporti dall’industria discografica da cui è scappato a gambe levate: “La mia musica si stava già trasformando nel 1998, 1999. Uno dei grandi problemi dell’industria è il cambiamento, perché loro vogliono avere qualcosa di stabile e controllabile: è tutta una questione di numeri. Ciò che sto cercando di fare con la mia musica non è diverso da ciò che sto cercando di fare con la mia vita, come mi hanno insegnato i grandi artisti a cui mi ispiro: la libertà che vedi nei dipinti di Picasso era la stessa della sua esistenza”.
Sananda ha rotto con una major (la Universal) nel 2002, ricomprandosi i diritti di “Wild card”, ultimo disco pubblicato nei canali tradizionali, e reimmettendolo sul mercato in una nuova forma. Da allora, la sua musica viene venduta in mp3 sul suo sito, con la massima libertà creativa e comunicativa e senza le costrizioni produttive di una “major”: “Sono sempre stato un artista indipendente”, spiega: “Per me la questione del controllo non è così semplice, ma allo stesso tempo lo è. Le case discografiche hanno diversi criteri per valutare la musica, e non sono utili per essa, anzi la inibiscono. Sono contento di poter utilizzare Internet: è un grande mezzo per far girare il passaparola, che è la più potente forma di pubblicità. Se si ha pazienza, e se si è votati al lavoro di qualità, tutto il resto si costruisce”.
A proposito del nuovo disco, invece, spiega: “Ciò che capita sempre con i miei progetti è che le idee mi arrivano mentre sto ancora finendo quello precedente”. Il primo volume di 'Angel & Vampires' è stato pubblicato sul sito qualche mese fa' (vedi News). Sananda appare inarrestabile: la nuova parte del Volume II (6 canzoni, in vendita a 99 centisimi l’una, o 4.95 nell’insieme) è invece on-line da poco tempo. Lui definisce la sua musica “post-millenium rock”, dicendo di farsi guidare soprattutto da artisti come Rolling Stones (nel primo volume è presente una cover di “Angie”) e Stevie Wonder. “A questo punto della mia vita voglio semplicemente fare musica che suoni sexy e che sia buona, come i miei eroi. I Beatles non erano solo grandi scrittori di canzoni; i loro brani erano grandi perché non erano standardizzati sempre dalla stessa produzione in studio”. E, a proposito di studio, promette di tornarci presto, per incidere altra musica, e pubblicarla altrettanto presto.
Ce lo ha spiegato lo stesso Sananda, che da diverso tempo vive a Milano (ha sposato una ragazza italiana che ora lavora con lui), comunicando con il suo pubblico e pubblicando i suoi dischi attraverso Internet (sul suo sito www.sanandamaitreya.com), dove ha recentemente messo on-line la prima parte del suo nuovo disco “Angels & vampires Vol. II”.
“La prima cosa da dire è che non sono la stessa persona”, ha spiegato a Rockol. “E’ come costruire una nuova casa: prima devi buttare giù quella vecchia. In questa casa, qualcuno se ne va, altri arrivano. Sono convinto, a questo punto, della necessità di vivere una vita pulita. Le mie motivazioni sono limpide, e non voglio più giocare i giochi di una volta. Intendo dire che, ora, non è più una questione di ‘Perché l’hai fatto’, quanto di accettare un processo che è iniziato otto, nove anni fa, ed è qualcosa più grosso di me o di cosa io credo di essere”.
Una trasformazione totale, spiega Sananda, che coinvolge anche la musica, e con essa i rapporti dall’industria discografica da cui è scappato a gambe levate: “La mia musica si stava già trasformando nel 1998, 1999. Uno dei grandi problemi dell’industria è il cambiamento, perché loro vogliono avere qualcosa di stabile e controllabile: è tutta una questione di numeri. Ciò che sto cercando di fare con la mia musica non è diverso da ciò che sto cercando di fare con la mia vita, come mi hanno insegnato i grandi artisti a cui mi ispiro: la libertà che vedi nei dipinti di Picasso era la stessa della sua esistenza”.
Sananda ha rotto con una major (la Universal) nel 2002, ricomprandosi i diritti di “Wild card”, ultimo disco pubblicato nei canali tradizionali, e reimmettendolo sul mercato in una nuova forma. Da allora, la sua musica viene venduta in mp3 sul suo sito, con la massima libertà creativa e comunicativa e senza le costrizioni produttive di una “major”: “Sono sempre stato un artista indipendente”, spiega: “Per me la questione del controllo non è così semplice, ma allo stesso tempo lo è. Le case discografiche hanno diversi criteri per valutare la musica, e non sono utili per essa, anzi la inibiscono. Sono contento di poter utilizzare Internet: è un grande mezzo per far girare il passaparola, che è la più potente forma di pubblicità. Se si ha pazienza, e se si è votati al lavoro di qualità, tutto il resto si costruisce”.
A proposito del nuovo disco, invece, spiega: “Ciò che capita sempre con i miei progetti è che le idee mi arrivano mentre sto ancora finendo quello precedente”. Il primo volume di 'Angel & Vampires' è stato pubblicato sul sito qualche mese fa' (vedi News). Sananda appare inarrestabile: la nuova parte del Volume II (6 canzoni, in vendita a 99 centisimi l’una, o 4.95 nell’insieme) è invece on-line da poco tempo. Lui definisce la sua musica “post-millenium rock”, dicendo di farsi guidare soprattutto da artisti come Rolling Stones (nel primo volume è presente una cover di “Angie”) e Stevie Wonder. “A questo punto della mia vita voglio semplicemente fare musica che suoni sexy e che sia buona, come i miei eroi. I Beatles non erano solo grandi scrittori di canzoni; i loro brani erano grandi perché non erano standardizzati sempre dalla stessa produzione in studio”. E, a proposito di studio, promette di tornarci presto, per incidere altra musica, e pubblicarla altrettanto presto.
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