Diddy avrebbe provato a influenzare i giudici attraverso i social

Diddy avrebbe provato a influenzare i giudici e l'opinione pubblica statunitense chiedendo dal carcere ai suoi familiari di lanciare una campagna social in suo favore, con l'obiettivo di essere scagionato. Lo riferisce Billboard, citando quanto riportato dai pubblici ministeri che negli Usa si stanno occupando del caso del rapper, produttore e imprenditore discografico, che dal 16 settembre è rinchiuso in una cella del carcere di Brooklyn, a New York, arrestato con l’accusa di essere un predatore sessuale che drogava le sue vittime prima di abusarne, ottenendo il loro silenzio con minacce e ricatti. Il processo comincerà il 5 maggio 2025.

Secondo quanto riferito, Sean Combs, in arte Diddy, o Puff Daddy, avrebbe cercato di influenzare l'opinione pubblica dalla prigione nel tentativo di influenzare i potenziali giurati per il suo imminente processo. Le accuse del governo sono state presentate in un deposito presso la corte federale di Manhattan venerdì sera, che si oppone all'ultima proposta di cauzione da 50 milioni di dollari del magnate della musica. Un'udienza sulla cauzione è prevista per la prossima settimana. Secondo le accuse, Combs avrebbe chiesto ai familiari di contattare potenziali vittime e testimoni e li ha esortati a creare "narrazioni" per influenzare la giuria, incoraggiando a elaborare strategie di marketing per influenzare l'opinione pubblica.