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Gli 883 spiegati alla Generazione Z

Con la serie Sky il duo di "Come mai" si prende la rivincita definitiva: boom di streams e ascolti.
Gli 883 spiegati alla Generazione Z
Credits: Sky

C’è una scena di “Hanno ucciso l’Uomo Ragno - La leggendaria storia degli 883” in cui il personaggio di Mauro Repetto, interpretato da Matteo Oscar Giuggioli, 24 anni, deve riavvolgere una musicassetta. Alla presentazione della serie il regista Sydney Sibilia ha raccontato che quando sul set è stato detto a Matteo di farlo, l’attore ha guardato la troupe perplesso: non sapeva cosa avrebbe dovuto fare. Del resto, quando Giuggioli è nato, le musicassette erano già passate di moda. Non solo: la parabola degli 883 si era consumata da un pezzo.

Era il 1993 quando Max Pezzali e Mauro Repetto incisero il secondo ed ultimo album insieme, “Nord Sud Ovest Est”: poi il primo proseguì da solo (“Quando ho sentito l’attacco del brano ‘Gli anni’ ho capito che dovevo andar via dagli 883”, ha detto Repetto), portando avanti fino al 2001 il marchio del duo prima di cominciare a pubblicare musica con il suo nome. Giuggioli, nato nel 2000, è solo uno dei tanti ragazzi della sua generazione che ha scoperto gli 883 quando intorno al duo di “Hanno ucciso l’Uomo Ragno”, “Con un deca”, “Sei un mito” e “Come mai” era già calata l’aura di gruppo di culto. La serie Sky Original, che ha segnato primati su tutti i fronti, dagli ascolti da record già al debutto (è diventata la serie originale della pay tv più vista degli ultimi otto anni, detronizzando “Gomorra) alle recensioni entusiastiche, ha avvicinato ancor di più il mito di Max Pezzali e Mauro Repetto alla Generazione Z: basta farsi un giro sui social, che sono stati letteralmente invasi da un’ondata travolgente di affetto per la serie, i suoi protagonisti e gli 883.

I "chilometri di lettere" nell'era di WhatsApp

“Il target di questa serie dovevano essere i coetanei degli 883 e invece eccoci qua a diventare fan di Max Pezzali e Mauro Repetto da giovani nell’anno 2024”, ha scritto un utente su X condividendo una clip di Matteo Oscar Giuggioli e Elia Nuzzolo, 25 anni, che nella serie interpreta invece Pezzali, mentre cantano “Non me la menare” a Radio2 Social Club. Intanto le hit degli 883 sgomitano tra i successi del momento in classifica. “Con un deca”, datata 1992, è comparsa nella classifica Fimi/Gfk dei singoli più ascoltati e scaricati della settimana, all’89esimo posto: per decriptarne il testo, che ironizzava su quanto poco si potesse fare all’inizio degli Anni ’90 in una città di provincia come Pavia con una banconota da diecimila lire, i ragazzi avranno dovuto chiedere un aiuto ai genitori. “Come mai” è invece tra le 200 canzoni più streammate su Spotify nell’ultima settimana: era il 1993 e Pezzali sfogava lo struggimento legato a un innamoramento in una canzone destinata a diventare un classico senza tempo, con quei “chilometri di lettere” che resistono anche nell’era di WhatsApp.

Le hit e gli album tornano in classifica

Su Spotify sono tornati in classifica anche tutti gli album “classici” degli 883: non solo i due incisi da Pezzali e Repetto insieme (“Hanno ucciso l’Uomo Ragno” e “Nord Sud Ovest Est”), ma anche “La donna il sogno & il grande incubo” del 1995 e “La dura legge del gol!” del 1997. “Cos’ho in più rispetto ad altri colleghi della mia generazione? Forse si è creata una sorta di tempesta perfetta per cui credo che le mie canzoni di quel periodo oggi siano considerate rappresentative di un momento collettivo. Ho raccontato un tempo. E quando pensi a quel tempo, pensi alle mie canzoni”, ha detto Max Pezzali lo scorso anno, alla vigilia del concerto al Circo Massimo di Roma che ha suggellato il successo di un tour che tra il 2022 e il 2023 gli ha fatto vendere 520 mila biglietti. Un successo che non sembra conoscere battute d’arresto: dal 28 dicembre al 10 gennaio Pezzali farà dieci show consecutivi al Forum di Assago, a Milano, per i quali sono stati già polverizzati più di 110 mila biglietti (i concerti sono tutti sold out). E dal 24 gennaio al 2 febbraio sarà al Palazzo dello Sport di Roma, per sette date che gli hanno permesso di vendere altri 52 mila biglietti. Il 12 luglio prossimo, poi, almeno tre generazioni si ritroveranno a cantare a squarciagola le hit degli 883 all’Autodromo di Imola.

La provincia di ieri e quella di oggi

“Hanno ucciso l’Uomo Ragno - La leggendaria storia degli 883” è una celebrazione di quel mondo che Pezzali ha sempre cantato nelle sue canzoni, quella provincia dove “le notti non finiscono all’alba nella via”, fatta di noia, bar, discoteche, sale giochi, comitive. Quella provincia che in fondo è rimasta più o meno la stessa, in questi trent’anni.

Ne sa qualcosa Riccardo Zanotti, che con i suoi Pinguini Tattici Nucleari l’ha raccontata alla Generazione Z meglio di chiunque altro: “Noi come gli 883? Forse è vero: come loro elogiamo la normalità. E poi Max è un amico, ci considera i suoi fratelli minori. Ci accomuna anche la provincia, appunto: non siamo gente da salotto, veniamo da un contesto in cui l’etica è quella del lavoro sodo”. E poi quella raccontata da Sibilia è soprattutto una storia di amicizia e di riscatto: “Io e Repetto eravamo due tamarri senza il physique du role delle popstar. Il segreto del successo? La genuinità - riflette Pezzali - i nostri testi erano esami di terza elementare. Però quella semplicità è ciò che ha permesso a canzoni come ‘Hanno ucciso l’Uomo Ragno’, ‘Come mai’ e ‘Sei un mito’ di rimanere: sono inni intergenerazionali”.

Il tributo della scena indie e la rivincita

Un primo tentativo di “riabilitazione” di Pezzali e Repetto, se così si può dire, risale al 2011, l’anno in cui Rockit dedicò al gruppo una compilation - pubblicata in free download - in cui gli eroi della nascente scena indie pop italiana omaggiavano gli 883 ricantandone le hit. Tra gli altri, I Cani di Niccolò Contessa si cimentarono in una cover di “Con un deca”, Colapesce con una rivistazione de “Gli anni”, gli Ex-Otago con una loro versione di “Sei un mito”. Dimartino coverizzò “Nessun rimpianto”, Maria Antonietta “Weekend”, i Selton “Come deve andare”. Oggi quelle canzoni suonano come capolavori pop: “Ho colto tratti che mettevano in comunicazione le persone tra di loro. Un momento preciso e limitato nel tempo, ma che è diventato universale anche per chi è arrivato dopo”, esulta Pezzali. E così dopo essere stati snobbati all’epoca perché, le parole sono proprio di Max, “chi veniva dalla stagione dle grande cantautorato non poteva essere entusiasta di quel mondo poco profondo e superficiale, attento solo agli amori, alle amicizie e alla provincia cantato da noi: però un verso come ‘tappetini nuovi, Arbre Magique’ è puro zeigeist: lo spirito del tempo di quegli anni”, grazie alla serie di Sky gli 883 si sono presi la rivincita definitiva. La prima stagione finisce nell’estate del 1992: la seconda, che arriverà prossimamente, terminerà invece con la consacrazione con “Nord Sud Ovest Est”, 1,3 milioni di copie vendute prima dell’addio di Repetto.

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