Addio a Kris Kristofferson, icona del country e attore
E' morto sabato nella sua casa di Maui, nelle Hawaii, Kris Kristofferson, 88 anni, "in pace e circondato dalla sua famiglia"; la moglie Lisa, i suoi otto figli e i suoi sette nipoti lo hanno annunciato in un comunicato che dice "Quando vedrete un arcobaleno, sappiate che lui ci sta sorridendo da lassù".
Nato il 2 giugno del 1936, a Brownsville, Texas, dopo una non breve gavetta, Kristofferson ottenne i primi successi come autore con canzoni country da numero uno in classifica come “For the Good Times” (Ray Price, 1970), “Sunday Morning Coming Down” (Johnny Cash, 1970) e “Help Me Make It Through the Night” (Sammi Smith, 1971). La sua “Me and Bobby McGee” divenne un numero uno postumo nel 1971 per la sua ex fidanzata Janis Joplin.
I suoi primi quattro album per la Monument entrarono tutti nella Top Ten; “Jesus Was a Capricorn”, andò al numero uno.
Il suo aspetto da fuorilegge di buon cuore lo fece debuttare al cinema nel 1972 con "Cisco Pike", cointerpretato da Gene Hackman, che nella colonna sonora aveva alcune canzoni di Kristofferson. ALtre pellicole seguirono ("Alice non abita più qui", 1973) fino al grande successo di "E' nata una stella", a fianco di Barbra Streisand. Fra gli altri suoi film, "Pat Garrett e Billy the Kid", "Convoy" e "Le porte del cielo" di Michael Cimino.
Fece parte del supergruppo country (con Willie Nelson, Johnny Cash e Waylon Jennings) che incise l'album "Highwayman", che diede il nome anche al quartetto e andò al numero uno.
Nel 2004 fu accolto nella Country Music Hall of Fame, e nel 2015 ricevette dalla Recording Academy il Lifetime Achievement Award.
Nel 2016 gli era stato diagnosticato il morbo di Lyme; ciò nonostante continuò ad esibirsi dal vivo fino al 2020.
Di lui Bob Dylan ha detto: "La storia di Nashville si divide in prima di Kris e dopo di Kris. Il suo arrivo cambiò tutto".