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Tears For Fears: non piace la copertina fatta dall’AI

I fan non gradiscono l’immagine nell’art work del disco live in arrivo, la considerano “senz’anima”
Tears For Fears: non piace la copertina fatta dall’AI

All'inizio del mese, i Tears For Fears hanno annunciato un nuovo album dal vivo intitolato “Songs For A Nervous Planet” (contenente anche un quattro brani inediti).  (Leggi qui)

Ma molte delle persone entusiaste del progetto sono rimaste deluse dall'artwork, accusandolo di essere generato dall'intelligenza artificiale. E avevano ragione! L'artista che ha prodotto l’immagine della copertina è Vitalie Burcovschi, il cui sito web reca la dicitura "Arte creata dall'IA con l'immaginazione umana". 

I Tears For Fears hanno affrontato il problema in un post su Instagram in settimana.

Nel post, sotto una foto di Burcovschi al computer, la band ha scritto:

La copertina del nostro nuovo album, Songs For A Nervous Planet, è stata ideata in collaborazione con l'artista Vitalie Burcovschi, noto anche come @surrealistly. L'artwork di Songs For A Nervous Planet è un collage digitale a tecnica mista, con l'IA che è solo uno dei tanti strumenti utilizzati nel processo creativo. Volevamo un'opera d'arte vibrante che evocasse un senso di fantascienza, temi futuristici e una fuga da ciò che è noto. I girasoli sono un cenno gioioso alle immagini classiche dei Tears For Fears, mentre la giustapposizione dell'astronauta è un collegamento alla nostra canzone di prossima uscita, Astronaut, e a un senso di alienazione e non appartenenza. Siamo fan del lavoro di Surrealistly da molto tempo e sapevamo che sarebbe stato l'artista perfetto per dare vita alla nostra visione.

 Da parte sua Vitalie Burcovschi sullo stesso post ha scritto:

Collaborare con la band per dare vita alla loro visione è stata un'esperienza incredibile. Bilanciare il surrealismo con la profondità emotiva della loro musica è stata una sfida che ho accettato pienamente e credo che l'opera d'arte finale catturi la potente essenza della loro storia". -Surrealistly

I fan nei commenti non sono ancora soddisfatti, definendo la scelta "priva di tono", "senz'anima" e "indifendibile". I Tears For Fears sono solo l'ultimo artista che ha dovuto rilasciare una dichiarazione in merito all'uso dell'IA in seguito alle reazioni dei fan: si potrebbe pensare che ormai abbiano capito che ai fan non piace!

 

Qualche mese fa altri fan si erano “scagliati” contro l’uso dell’AI nell’ambito della grafica che accompagna dischi o concerti. I fan della Tedeschi Trucks Band (Leggi qui)  avevano espresso forti dubbi su un manifesto nel merchandising di un live accusando la formazione di averlo realizzato (malamente) con questo discusso strumento. La band ha promesso che avrebbe indagato in merito, ma i creatori del manifesto (“Brilliant Workshop“) non hanno fornito i file di elaborazione e così la band si è scusata ed ha deciso di devolvere i fondi raccolti dalla vendita del poster ad Access Gallery un centro gestito da artisti a Vancouver.

Ma da tempo il mondo della musica sta discutendo parecchio in merito all’uso dell’intelligenza artificiale in ambito musicale. Ovviamente è arrivata subito una polarizzazione tra pro e contro. Nella schiera dei primi possiamo annoverare tra gli altri gli Orb, Peter Gabriel, Liam Gallagher, Guetta e il nostro Rocco Tanica.

La “squadra” dei contrari vede, sempre tra gli altri, Roger Daltry, Giorgio Moroder, Laurie Anderson , Nick Cave e sempre i nostrani Sud Sound System.

Questo strumento viene usato sempre con più frequenza. Lo troviamo impiegato nell’ultimo brano “postumo” dei Beatles Now and Then” uscito lo scorso 2023, dove ha recuperato la voce di John Lennon. Anche la musica dei Beach Boys e degli Oasis è stata “trattata” dalla AI, che ha riportato in video Mina, e fatto cantare “Yesterday” a Freddie Mercury

Il problema poi investe anche l’ambito dei diritti e quello discografico, che si trovano a fare i conti con la musica generata dall’Intelligenza Artificiale e la sua gestione nei rispettivi campi.

La fotografia dell'articolo è pubblicata non integralmente. Link all'immagine originale

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