L'album che cambiò la visione della musica di Roger Waters

E' difficile a prima vista trovare molti punti di contatto tra la musica proposta alla fine degli anni Sessanta dagli inglesissimi Pink Floyd di Roger Waters e quella roots americana della Band. Sta di fatto che l'oggi 81enne musicista inglese venne letteralmente rapito dall'ascolto dal disco d'esordio del gruppo nordamericano del 1968 “Music From Big Pink”.
Parlando di “Music From Big Pink” Roger Waters spiegò: "Quel disco ha cambiato tutto per me. Dopo Sgt Pepper, è il disco più influente nella storia del rock'n'roll. Ha influenzato i Pink Floyd profondamente, profondamente, profondamente. Dal punto di vista sonoro, il modo in cui è costruito il disco, penso che Music From Big Pink sia fondamentale per tutto ciò che è successo dopo".
The Band compose l'album dopo avere lasciato il suo ruolo di band (perdonate il gioco di parole) di Bob Dylan. Tre brani di “Music From Big Pink” sono firmati da Bob Dylan: “Tears of rage” insieme a Richard Manuel, “This wheel's on fire” con Rick Danko e, infine, “I shall be released”.
La Band era composta dal pianista e cantante Richard Manuel, dal bassista Rick Danko, dal chitarrista Robbie Robertson, dal tastierista Garth Hudson e da il batterista Levon Helm. Dopo “Music From Big Pink” il gruppo pubblicò altri sei album prima di sciogliersi il 25 novembre del 1976 con un ultimo leggendario concerto al Winterland di San Francisco che, ripreso dal regista Martin Scorsese, divenne un altrettanto leggendario docu-film, “The last waltz”. Nel 1983 la band si riformò senza Robbie Robertson e pubblicò altri tre album negli anni Novanta prima di chiudere per sempre nel 1999.