"Piano man" di Billy Joel è ambientata in un bar gay?

In una intervista con Today della NBC Billy Joel ha parlato, tra le altre cose, anche di uno dei classici del suo repertorio, “Piano man”, dicendo che può comprendere che si possa pensare che sia ambientata in un bar gay. Nel brano il pianista di un locale osserva e descrive gli avventori dello stesso durante un sabato sera.
Il 75enne musicista newyorkese ha scoperto di recente che circola questa idea: "Ora c'è questa nuova teoria che in realtà si tratta di un bar gay. Ho pensato: ‘Ne comprendo il perché’. Paul sta parlando con Davy che è in marina; non ha tempo per una moglie.” Ha spiegato che il suo pensiero su Paul era che era troppo impegnato a cercare di scrivere il grande romanzo americano per trovare una storia d'amore. Di questa nuova idea: “È solo una teoria, è molto divertente, in realtà!”.
Riguardo quella canzone del 1973, title track del suo secondo album, Billy Joel ha spiegato: “All'epoca ero totalmente scioccato dal fatto che volessero pubblicarla come singolo. È in 6/8, che è un valzer, è una canzone lunga e l'argomento è un po' deprimente. Quando uscì non diventò disco d’oro, ma è stata molto trasmessa dalle radio”.
Joel ha poi aggiunto che “Piano Man” è sempre stato il momento clou dei suoi dieci anni della residenza record al Madison Square Garden di New York , e ci ha scherzato sopra: “Ho osservato la gente tra il pubblico. Conosce il testo quindi io li seguo! Quando il pubblico prende il sopravvento, a me piace. Posso prendermi una piccola pausa!”.
Nel corso dell'intervista Billy Joel ha poi respinto con fermezza l'idea di un suo ritiro dopo la chiusura della residence al Madison. "Ciò non significa che non suonerò mai più lì. È solo la fine di questa corsa. Non smetterò di fare concerti. Questo è quello che faccio. Ho chiesto a un paio di coetanei, Don Henley, Bruce Springsteen, 'Cosa farai adesso?' Hanno detto la stessa cosa: 'Continua a esibirti'. Perché? ‘Perché è ciò che faccio’... Buona idea! Che altro dovrei fare? smettere di fare concerti, sedermi e guardare la TV, diventare un vegetale? No, non voglio farlo.”