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Musica pietrificata: il suono del deserto e l’architettura

“Ask the sand”:  le musiche dei Calexico in un road movie sul rapporto tra luoghi e generazioni
Musica pietrificata: il suono del deserto e l’architettura
Credits: Vittorio Bongiorno

Scrivere di musica è come danzare di architettura, diceva una famosa frase attribuita a Frank Zappa ed Elvis Costello. Se il rapporto tra le canzoni e gli edifici in cui ci muoviamo può sembrare lontano, ben più solido è invece quello tra la musica e il deserto, attraverso l’immaginario costruito da decine di album. Deserto, architettura e musica sono i tre elementi del documentario “Ask the sand” di Vittorio Bongiorno: presentato in vari festival nell’ultimo anno, approda su Sky Arte a partire dal prossimo 27 aprile.
Il film racconta un viaggio nel deserto dell’Arizona verso Arcosanti, una città sperimentale ideata e costruita dall’architetto italiano Paolo Soleri, che aveva lavorato anche con Frank Lloyd Wright. Un luogo-laboratorio per sperimentare la fusione tra edifici e natura, per rendere più armonioso il rapporto tra uomo e ambiente: edificata negli anni ’70, ha anticipato idee oggi centrali nello sviluppo urbano, come quello della sostenibilità che ha finito pure per ispirare Tatooine, il pianeta da cui parte il racconto di "Guerre stellari”.

Cinema, architettura e Calexico

Nel racconto del film è centrale il ruolo della musica: Il film ha musiche dei Calexico, di John Convertino e di Joachim Cooder: “Il legame tra musica e architettura è molto più profondo di quanto si creda”, spiega Bongiorno a Rockol. “Ci sono certi locali dove non andiamo perché la musica si sente male e altri in cui ci piace stare perché l’architettura permette alla musica di avvolgerci completamente. Goethe definiva l’architettura come ‘musica pietrificata”.
Nel film il suono del deserto è rappresentato soprattutto dai Calexico, che in quelle terre dell’Arizona sono nati e cresciuti: “Nasciamo con questo desiderio innato di viaggiare e di uscire di casa per vedere il mondo. “Ask The Sand” illumina quello spirito di avventura e curiosità che alla fine ci riporta al filo conduttore secondo cui siamo tutti connessi”, racconta Joey Burns a Rockol.

“Un film senza musica è come un film senza storia, è ciò che lega le scene come ciò che lega le persone”, si dice ad un certo punto nel film: I miei due grandi Maestri sono David Lynch e Wim Wenders. In "Paris, Texas”, c’è il deserto, un padre e un figlio, e la chitarra di Ry Cooder”: nel film c’è la musica di Joachim Cooder, figlio di Ray, che Bongiorno ha conosciuto in un altro viaggio nel deserto: “Una volta incontrai per caso proprio Ry Cooder da Pappy & Harriet’s, un rancho nel deserto del Joshua Tree: suonava con la band del figlio Joachim e, per assurdo che possa sembrare, fui l’unico ad accorgermene. Gli astanti erano intenti a mangiare burritos e tracannare birra e lui era lì con la sua Stratocaster e le Vans e quel suono di chitarra inconfondibile: il suono del deserto”.

Un road movie

“Ask the sand” è un road movie che parla non solo di architettura, ma anche del rapporto tra generazioni, un padre regista e musicista (lo stesso Bongiorno) e il figlio, che studia architettura. “Mi sono innamorato degli scrittori e degli artisti che hanno scelto le “infinite possibilità” del deserto per immaginare una fuga dall’urbanizzazione selvaggia. Paolo Soleri ha scritto tanto e disegnato ancora di più, sia sulla vita nel deserto che, in tarda età, nello spazio. Ma nel 2013 Soleri muore, a più di 90 anni, e ho perso l’occasione di incontrarlo mentre attraversavo l’Arizona. Quando mio figlio ha compiuto 18 anni mi è sembrato un bel regalo da fargli – un viaggio nel deserto alla ricerca dell’utopia."

“La musica può essere quel ponte che aiuta a mostrare più somiglianze nel nostro mondo e tra di noi”, spiega Joey Burns dei Calexico. “Sia Joey e John Convertino sono sensibili sia al cinema che all’architettura, e quando gli ho mandato un montaggio grezzo con alcuni loro brani hanno accettato senza porre alcun limite”, spiega Bongiorno. Poi ci sono alcune sincronicità che fanno venire i brividi: nel brano “Everyone Sleeps In The Light” Cooder canta “Ask the sun painted red too soon I love you now”. Sembra fatto apposta ma l’ha composto senza sapere del mio film né io della sua musica. E poi Joey Burns e John Convertino hanno suonato una versione acustica da brividi di “Crystal Frontier” a Taliesin West, la scuola di architettura di Frank Lloyd Wright a Phoenix, Arizona, il luogo da cui Paolo Soleri è stato cacciato proprio dal suo maestro Wright. Io lo ripeto sempre: la vita è una sorpresa continua, basta solo soffiare sui mucchietti di sabbia che coprono i fili rossi che ci legano tutti”.

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