Geolier, Fibra e Rose Villain: “Il rap è il genere più sincero”

Il rap ha uno show tutto suo, con un alto budget di produzione, e capace di essere finalmente e potenzialmente pop, popolare. Oltre dieci anni fa ci provò Mtv Spit, ma i tempi e la forza, anche commerciale del genere, oggi sono radicalmente cambiati. “Nuova Scena - Rhythm + Flow Italia” è una nuova competizione musicale del mondo rap, trasformata in show, prodotta da Fremantle, con protagonisti Fabri Fibra, Geolier e Rose Villain (quest’ultimi reduci dall’esperienza sanremese, ma ovviamente le puntate sono state girate prima) che vanno alla ricerca di ragazzi e ragazze che potrebbero segnare la nuova scena rap italiana, con un premio in palio per il vincitore di 100.000 euro. Lo show in 8 episodi è diviso in tre parti: gli episodi 1-4 usciranno lunedì 19 febbraio e vedranno i tre partire da alcune delle città più rappresentative del rap italiano, Roma, Napoli e Milano, per scovare talenti di nuova generazione, che dovranno darsi battaglia.
Tra mainstream e conflittualità
I tre giudici attraversano luoghi simbolo di questi centri urbani, dal bar Berlin di Milano a piazza Ciro Esposito a Napoli fino alla “scalinata 126” di Roma, la Scalea del Tamburino, tutti punti nevralgici per la storia urban italiana. “Quando parli di rap spesso affronti gli stessi argomenti, parli di brani, di dischi, dei produttori, fai le promo – racconta Fibra - noi qui non parliamo sotto un profilo discografico, ma diamo consigli alle nuove generazioni che si sono trovate il rap in classifica, non diciamo a loro come andare in classifica, ma come approcciarsi proprio al genere. La differenza tra questa generazione e la nostra? Noi non avevamo certezze”. Lo show arriva in un momento storico in cui il rap è mainstream, ma i testi rap e i rapper finiscono spesso nel mirino, come dimostra quanto accaduto anche alla scorsa Milano Music Week. “Speriamo sia sempre così, che ci sia qualcuno che vuole ‘male’ al rap, se non sarà così non ci sarà più motivo per fare rap ancora”, dice Fibra ricordando e rivendicando la natura corrosiva di questo genere, che non deve essere accomodante a tutti i costi.
Storytelling
“Io mi sono chiesta: ma posso fare il giudice di un programma? – ammette Rose – guardando la fame di questi ragazzi mi sono rivista. Ho ricordato la mia gavetta. Più che un giudice mi sono sentita di poter dare un aiuto. Per me la forza del rap è nel suo linguaggio universale, da sempre. Ed è oggi diventato popolare, è in classifica, in vetta. Quello che emerge dallo show è anche che tanto rap di qualità viene dalla provincia”. Nella prima fase, i tre giudici vengono affiancati da colleghi e da altri grandi nomi: Ernia, Fred De Palma, Ketama126, Lazza, Lele Blade, Nayt, Nitro, Rocco Hunt, Squarta e Yung Snapp. E insieme analizzano le prime barre sputate dai candidati. Tutto è accompagnato da un racconto non solo musicale, ma anche personale, come accade in X Factor o in MasterChef, ovvero si entra con le telecamere nella vita dei giovani: la famiglia e il quartiere servono a contestualizzare da dove provengono le nuove leve e restituiscono calore allo spettatore sfruttando lo storytelling.
La sincerità del rap
“All’inizio è stato difficile mettermi nei panni di giudice – ricorda Geolier – ho 23 anni, non era semplice giudicare un altro ragazzo, magari riportandogli qualche cosa di negativo, poi però vedendo all’opera maestri come Fibra, ho trovato la mia dimensione. La città che ne esce meglio? A Napoli i ragazzi vogliono essere sempre i migliori, vogliono portare un messaggio, ma i talenti sono davvero ovunque”. Fibra spiega che cosa lo ha spinto a fare il giudice: “Non parteciperei mai a un talent dove si tratta la musica pop, qui c’è un interesse concreto per il rap – ribadisce - se mi avessero proposto dieci anni fa un programma così, lo avrei fatto, altro non fa per me. Il genere più genuino e più sincero è il rap. Tutti sembrano impauriti dall’essere se stessi, con il rap puoi esserlo. Il rap italiano esce vincitore da questo show, non è una città sola a vincere. Il rap di oggi affronta temi complicati? Beh, i rapper di oggi escono con l’arte da una situazione di disagio, la raccontano. E questo è già un primo passo per tentare di uscirne”.
Gli ultimi episodi
Negli episodi 5, 6, 7 che debutteranno lunedì 26 febbraio, i giovani rapper si dovranno misurare con prove di freestyle, rap battle, videoclip e, soprattutto, lavorare sui featuring con Guè, Madame, Marracash e Noyz Narcos. La finale sarà invece disponibile da lunedì 4 marzo, e vedrà i tre artisti più meritevoli chiamati a presentare il proprio brano originale, guidati dalla volontà di trasformare il proprio sogno in realtà. Lo show scritto da Dino Clemente, Matteo Lenardon, Paola Papa, Antonio Vicaretti e da Chiara Guerra, Vincenzo Majorana, Marina Pagliari, per la regia di Alessio Muzi, arriva nel nostro Paese dopo il successo riscosso negli Usa e in Francia, rappresentando il primo adattamento italiano di un format originale Netflix.