I talent sono morti? Non proprio (chiedetelo ad Angelina Mango)
Nel concept grafico de “La noia” Angelina Mango ha giocato con l’immaginario legato alle carte dei tarocchi: la copertina della canzone è un’inedita carta che riproduce il suo volto, associato al concetto della noia. Nella numerologia che accompagna la vittoria della cantautrice lucana del Festival di Sanremo 2024 ci sono almeno tre numeri chiave: 9, 12 e 3. Nove, come i mesi trascorsi dalla partecipazione ad “Amici” al trionfo sul palco dell’Ariston. Dodici, come gli anni trascorsi da quando un’ex concorrente del talent show condotto da Maria De Filippi riuscì a imporsi al Festival: per la cronaca, fu Emma (con “Non è l’inferno”, l’anno era il 2012 e i talent ancora la facevano da padroni nella discografia: nel 2009 Marco Carta aveva vinto il Festival con “La forza mia”, nel 2010 Valerio Scanu si era classificato primo con “Per tutte le volte che” e nel 2011 la stessa Emma insieme ai Modà aveva sfiorato la vittoria, poi andata a Roberto Vecchioni e alla sua poetica “Chiamami ancora amore”, con “Arriverà”). Tre, come il numero di talenti usciti dalla scuola di via Tiburtina presenti tra i primi cinque posti del Festival 2024: oltre ad Angelina Mango, anche Annalisa (terza classificata con “Sinceramente”) e Irama (quinto con “Tu no”). Tutti e tre esponenti della nuova generazione di amiciani, quella arrivata dopo gli anni d’oro di Alessandra Amoroso e Emma, anche loro presenti al Festival di Sanremo, dove si sono classificate rispettivamente nona con “Fino a qui” e quattordicesima con “Apnea”. Pazienza che i Kolors, che vinsero “Amici” nel 2015, trascinati dall’onda del successo di “Italodisco” si siano fermati con “Un ragazzo una ragazza” al sedicesimo posto nella classifica finale della kermesse: stanno volando in radio e la hit ce la porteremo fino alla prossima estate.
Chi aveva celebrato la morte dei talent show, insomma, aveva fatto male i conti. Magari dopo l’anno zero dello streaming, il 2017, con il boom di “Faccio un casino” di Coez e quello di “Album” di Ghali - due successi partiti dal basso senza avere chissà quale spinta dietro - che hanno fatto credere a una generazione intera che in fondo non c’era (più) bisogno dei canali tradizionali per fare successo, hanno perso un po’ di centralità. Ma se il Festival di Sanremo è una rappresentazione in miniatura delle dinamiche dell’industria discografica, è ancora troppo presto per parlare della crisi del format.
Del resto proprio nella settimana della kermesse Netflix ha annunciato con uno spot l’atteso debutto, previsto per il prossimo 19 febbraio, di un talent show tutto suo: “Nuova scena”, versione italiana del format "Rhythm + Flow", vedrà Fabri Fibra, Geolier e Rose Villain cercare la nuova star del rap italiano.
Chissà che non si riveli una sorta di Mtv Spit 2.0: ricordate il talent di Mtv - condotto da Marracash - che tra il 2012 e il 2014 lanciò Rancore, Clementino, Ensi, Shade, Nitro e Fred De Palma? Tra i concorrenti della prima edizione c’era pure Moreno Donadoni, che poi l’anno successivo diventò il primo rapper a vincere “Amici”. Per stare al passo coi tempi il talent di Canale 5 cominciò a cambiare pelle, diventando uno spazio dove chi arriva ha già alle sue spalle un percorso e cerca solo più una vetrina che una rampa di lancio.
Angelina Mango prima di entrare nella scuola di “Amici” aveva provato a farsi largo con le sue forze con l’Ep “Monolocale” e una manciata di singoli (“Walkman”, uscito nella primavera del 2022, era prodotto nientemeno che da Tiziano Ferro): nell’ultima edizione del talent show si è classificata seconda dietro al ballerino Mattia Zenzola. Presa sotto la sua ala protettiva dalla manager Marta Donà - nuova vittorio al Festival di Sanremo, dopo quelle di Marco Mengoni e dei Maneskin - nei nove mesi tra la fine di “Amici” e la partecipazione alla kermesse ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per non sorvolare il firmamento del pop italiano come una meteora. L’album “Voglia di vivere” ha vinto il Disco d’oro, il singolo “Ci pensiamo domani” è stato uno dei tormentoni della scorsa estate ha ottenuto 3 Dischi di platino. In autunno ha rilanciato con “Che t’o dico a fa’”, che la settimana successiva alla sua pubblicazione ha esordito alla posizione numero #3 della classifica Fimi/Gfk relativa ai singoli più ascoltati in Italia, segnando il miglior esordio di un’artista donna in classifica nel 2023 e nel decennio corrente (l’ha battuta Annalisa la scorsa settimana, piazzandosi dritta al secondo posto con “Sinceramente”), arrivando a vincere il Disco di platino. Se non ci fosse stato “Amici”, a ora non starebbe stringendo tra le braccia il leoncino d’oro.
E X Factor? Non resta a guardare. I Santi Francesi, vincitori del programma nel 2022, promossi dai giovani ai big pur non avendo ancora vinto il loro primo Disco d’oro, al Festival hanno comunque fatto la loro figura con “L’amore in bocca”, ottenendo nella classifica finale un piazzamento migliore - erano #18 - di una band navigata come i Negramaro (diciannovesimi) e di fenomeni come Rose Villain (ventitreesima) e dei La Sad (ventisettesimi). L’anno scorso Gianmaria con “Mostro” pur classificandosi appena ventiduesimo al Festival, riuscì poi a vincere un Disco di platino. E comunque il talent di Sky può sempre rivendicare il fatto di aver lanciato l’artista che ha conquistato i successi più sensazionali degli ultimi anni, a Sanremo e non solo: dopo il secondo posto a X Factor del 2017 i Maneskin a furia di cercare la loro Marlena persero la strada del successo, salvo poi ritrovarla nel 2021 con “Zitti e buoni” sul palco dell’Ariston. Una vittoria epocale, della quale si continua ancora a parlare. Da allora non si sono più fermati.