Rockol30

Chi era Mango, il papà di Angelina

Il musicista lucano è anche stato omaggiato dalla figlia sul palco dell'Ariston
Chi era Mango, il papà di Angelina

Alla vigilia della sua vittoria alla settantaquattresima edizione del Festival di Sanremo con “La noia”, nella serata delle cover e dei duetti Angelina Mango ha scelto di reinterpretare, in una performance commossa e commovente, “La rondine”, un brano del padre, Giuseppe Mango in arte Mango. “Io non ho mai cantato nulla di mio padre, prima di ieri sera, per scelta in realtà, perché non ne vedevo il collegamento con il mio percorso artistico”, ha spiegato la giovane cantautrice a Rockol. E ancora: “Poi ho pensato: ‘Ma, magari non so se avrò ancora l'onore di calcare il palco dell’Ariston. So che vivrei con il rimpianto di non averlo omaggiato’. Allora mi sono fatta coraggio e ho preso questa decisione”.

La canzone scelta da Angelina per la serata dello scorso 9 febbraio è tratto dall’album “Disincanto” del 2002 di Mango, che presentò il brano al Festivalbar dello stesso anno. A distanza di quasi dieci anni dalla scomparsa di Mango e in occasione della vittoria di Angelina al Festival di Sanremo 2024, ripercorriamo di seguito la storia del musicista lucano.

Giuseppe Mango si è spento l’8 dicembre 2014 dopo essersi sentito male mentre si stava esibendo sul palco del palasport di Policoro, in provincia di Matera, nella sua Lucania, regione in cui era nato il 6 novembre 1954, precisamente a Lagonegro, in provincia di Potenza. È venuto a mancare praticamente sul palco mentre cantava “Oro”, forse la sua canzone più conosciuta, morendo in scena, da artista. E Giuseppe Mango artista lo era davvero.

La vocazione di Mango per la musica fu precoce: intorno all'età di 6 anni faceva già parte di una cover band assieme al fratello maggiore Michele e inizialmente trovava le sue principali fonti di ispirazioni nel soul e nell’hard rock, generi totalmente diversi da quelli che anni dopo avrebbero decretato il suo successo. I suoi artisti preferiti al tempo erano Aretha Franklin, Otis Redding, Led Zeppelin e Deep Purple, prima di scoprire anche Sting, Prince, AC/DC e soprattutto Peter Gabriel, che avrebbe esercitato una forte influenza sul suo stile. Dopo il diploma di geometra e aver frequentato, senza portare a termine gli studi, la facoltà di sociologia dell'Università di Salerno, nel 1975 Mango, con il fratello Armando, decise di recarsi a Roma nel tentativo di diventare un musicista professionista. Nella capitale, Giuseppe fece conoscenza di Renato Zero, che dopo aver ascoltato le sue canzoni, lo presentò a Franco Migliacci, produttore della RCA Italiana. Sotto la guida di Silvano D'Auria, Mango incise per la RCA l'album “La mia ragazza è un gran caldo”, pubblicato nell'ottobre del 1976. 

Dopo alcuni 45 giri e altri due dischi, “Arlecchino” del 1979 - da cui spicca “Sentirti”, incisa anche da Patty Pravo e successivamente da Mietta - e “È pericoloso sporgersi” del 1982, deluso dagli scarsi risultati dei primi tre album, Mango fu inizialmente tentato di abbandonare la musica.

Un provino del musicista lucano venne però scoperto da Mogol, il quale decise di incontrarlo. Il provino conteneva un brano dal titolo “Mama Voodoo”, il cui testo è opera del fratello Armando. Mogol decise di riscriverne le parole, e nacque così “Oro” che, pubblicato su 45 giri nel 1984, fu il primo grande successo di Mango.

Sulla scia della notorietà acquisita con "Oro", il cantautore lucano nel 1985 partecipò al festival di Sanremo, nella sezione Nuove Proposte, con "Il viaggio". La canzone non superò la fase eliminatoria del concorso canoro, ma si aggiudicò il Premio della Critica. Il brano è incluso nel suo quarto album “Australia". Nello stesso anno scrive e produce tutte le canzoni di "Tempo di Blues", album d'esordio di Laura Valente, che sarebbe poi diventata la sua compagna per tutta la vita.

L’anno successivo si ripresentò al Festival di Sanremo portando quattro canzoni: tre come autore e una come interprete-autore. Scrisse con Alberto Salerno la sigla d'apertura del Festival sanremese, “Io nascerò” (cantata da Loretta Goggi e incisa per la prima volta da Mango nella raccolta del 1999 “Visto così”); inoltre fu autore del brano “Re”, con cui Loredana Bertè si esibì per la prima volta sul palco dell'Ariston (destando il famoso scandalo per la performance in versione pre-maman) e di “Nessun dolore”, scritto per Anna Bussotti e presentato nella sezione "Nuove proposte”. Come interprete partecipò nella categoria "Big" con “Lei verrà” che, nonostante si classificò al quattordicesimo posto, diventò ben presto una delle canzoni più rappresentative della sua discografia. Il brano venne inserito nell'album “Odissea”, contenente anche “Oro” e “La rosa dell’inverno”.

Nel 1987, per il terzo anno consecutivo, Mango partecipò di nuovo al Festival di Sanremo con il brano “Dal cuore in poi”, classificatosi diciottesimo. Nello stesso anno pubblicò l'album “Adesso”, contenete il singolo sanremese e “Bella d’estate", scritto con Lucio Dalla. Il disco, vincitore di dischi d’oro e di platino, venne quindi pubblicato anche al di fuori dai confini nazionali e uscì in una versione in lingua spagnola con il titolo di “Ahora”, da cui venne estratto il singolo “Flor de Verano”  (versione ispanica di “Bella d’estate”). Nel 1988 l'artista lucano pubblicò poi “Inseguendo l’aquila” che, accompagnato dal 45 giri “Ferro e fuoco”, venne pubblicato nello stesso anno anche in Spagna con il titolo “Hierro y fuego”.

Due anni più tardi uscì l’album “Sirtaki”, il suo lavoro più venduto, anticipato dalla partecipazione a Sanremo con “Tu… sì”. Successivamente, l’album “Come l’acqua" del 1992 confermò il successo di Mango nell'ambito del pop mediterraneo. Nel 1994 decise di cambiare casa discografica passando alla EMI, che pubblicò "Mango", con la canzone “Giulietta”, scritta assieme a Pasquale Panella. L’anno seguente uscì "Dove vai...", primo album live di Mango, contenente gli inediti “Dove vai”, presentato a Sanremo, e “Sospiro”. Nel 1997 l'artista ritornò poi alla Fonit Cetra, pubblicando “Credo”, a cui parteciparono artisti internazionali come Mel Gaynor (batterista dei Simple Minds) e David Rhodes (chitarrista di Peter Gabriel). Un anno dopo Mango tornò a Sanremo insieme a Zenîma con il brano “Luce” e nel 1999 cambiò nuovamente casa discografica andando alla WEA, per cui viene pubblicata la prima e unica raccolta ufficiale "Visto così", con due inediti composti con il fratello Armando e con Pasquale Panella: “Amore per te” e “Non dormire più”.

Oltre a scrivere per Mietta il brano sanremese “Fare l’amore” nel 2000, nel 2002 Mango pubblicò l’album “Disincanto”, con il singolo di grande successo “La rondine”. Due anni più tardi, vide la luce il disco “Ti porto in Africa” e il suo primo libro di poesie, intitolato “Nel malamente mondo non ti trovo”.

Nel 2005 Mango firmò un nuovo contratto con la Sony BMG, e pubblicò l'album "Ti amo così", con il brano “Il dicembre degli aranci” in duetto con la moglie Laura Valente. Due anni dopo il cantautore partecipa al Festival di Sanremo 2007 col brano "Chissà se nevica", duettando nella terza serata anche con Laura Valente. In contemporanea con il singolo sanremese pubblicò l'album "L'albero delle fate" e il secondo volume di poesie “Di quanto stupore”.

Oltre a collaborare con i Neri per Caso nella reinterpretazione del suo famoso brano "Bella d’estate”, nel 2008 pubblicò l'album di cover “Acchiappanuvole” contenente - tra le altre cose - il singolo “La stagione dell’amore", cantata assieme al suo autore Franco Battiato. Nell'aprile 2009 Mango partecipò all'incisione del brano "Domani 21/04.2009” di Mauro Pagani, i cui proventi vennero devoluti alle popolazioni colpite dal terremoto dell’Aquila. Nel 2009 il singolo “Contro tutti i pronostici” anticipò l'uscita del doppio cd live "Gli amori son finestre”, e Mango partecipò poi alla realizzazione dell'album “Q.P.G.A.” di Claudio Baglioni, cantando il brano "Io ti prendo come mia sposa”.

Il 24 maggio 2011 fu poi la volta del ventesimo lavoro del cantautore, "La terra degli aquiloni", preceduto dal singolo “La sposa”, canzone scritta con Pasquale Panella. L'ultimo album fu "L'amore è invisibile” del 2014, con tre inediti e riletture di musicisti come Sting, U2, Fabrizio De André, Beatles, Pino Daniele, Lucio Battisti e una canzone della tradizione sarda intitolata "No potho reposare", interpretata insieme alla cantante sarda Maria Giovanna Cherchi.

Compagna di Mango per tutta la vita, Laura Valente mosse i suoi primi passi nella musica da giovanissima. Grazie a Gianni Bella, Laura interpretò "Disagio" e "Sudafricana" nell'album "G.B. 2" (1984), realizzato con Mogol. Proprio con "Sudafricana" la Valente si fece notare dalla critica e dall'ambiente discografico firmando quindi un contratto discografico con la Fonit Cetra e venendo poi scelta da Pino Mango come corista per i suoi brani "La massa indistinguibile" e "Mr. Noi", contenuti nell'album "Australia".

Dopo una serie di 45 giri e partecipazioni ad altri album di Mango e vari progetti, con l'uscita di Antonella Ruggiero dai Matia Bazar nel 1989, l'anno successivo Laura Valente entrò a far parte del gruppo. Nel 1991 uscì il primo album dei Matia Bazar con Laura, dal titolo "Anime pigre", in cui spicca "Si può ricominciare". L'anno successivo il gruppo partecipò a Sanremo con il brano "Piccoli giganti",  presentato poi anche al Festivalbar.

Nel 1993 il gruppo partecipò nuovamente al Festival di Sanremo con il brano "Dedicato a te", che si rivelò un grande successo e venne incluso nell'album "Dove le canzoni si avverano".

Dopo altri album, a causa della scomparsa di Aldo Stellita nel 1998, Laura e Sergio Cossu lasciarono la band. Dopo l'uscita dal gruppo Laura Valente decise quindi di ritirarsi momentaneamente dalle scene musicali, dedicandosi alla vita privata. Laura sarebbe poi tornata alla musica nel 1999 e ritornò in studio di registrazione con l'interpretazione di "Wuthering Heights", di Kate Bush, nella versione remixata da Mr. Conte.

La fotografia dell'articolo è pubblicata non integralmente. Link all'immagine originale

© 2025 Riproduzione riservata. Rockol.com S.r.l.
Policy uso immagini

Rockol

  • Utilizza solo immagini e fotografie rese disponibili a fini promozionali (“for press use”) da case discografiche, agenti di artisti e uffici stampa.
  • Usa le immagini per finalità di critica ed esercizio del diritto di cronaca, in modalità degradata conforme alle prescrizioni della legge sul diritto d'autore, utilizzate ad esclusivo corredo dei propri contenuti informativi.
  • Accetta solo fotografie non esclusive, destinate a utilizzo su testate e, in generale, quelle libere da diritti.
  • Pubblica immagini fotografiche dal vivo concesse in utilizzo da fotografi dei quali viene riportato il copyright.
  • È disponibile a corrispondere all'avente diritto un equo compenso in caso di pubblicazione di fotografie il cui autore sia, all'atto della pubblicazione, ignoto.

Segnalazioni

Vogliate segnalarci immediatamente la eventuali presenza di immagini non rientranti nelle fattispecie di cui sopra, per una nostra rapida valutazione e, ove confermato l’improprio utilizzo, per una immediata rimozione.