Angelina Mango, la videointervista alla vincitrice
Prima di Sanrermo “La noia”, brano co-firmato con Dardust e Madame, era dato tra le canzoni più forti e Angelina Mango tra le favorite. E infatti ha trionfato.
Qui di seguito la nostra intervista, realizzata proprio il giorno della finalissima. "Io pensavo a Sanremo come una settimana di stress, di pressione, di tensione, tutto il tempo. Invece, è bellissimo", ci ha raccontato, di passaggio alla Rockol Lounge presso il Club Tenco.
"Lo stress e la tensione li vivi, ma 10 minuti prima di salire sul palco, perché hai paura, è l’Ariston, hai paura. Però, il resto della giornata è una figata: io sono tristissima del fatto che finisca", racconta.
Rockol: Com’è nata la tua canzone per Sanremo, “La noia”?
Angelina Mango: Io ho passato l'ultimo anno tra palchi e studio: ho lavorato tantissimo, ho scritto tantissimo. “La noia” non è nata per Sanremo, “La noia” è nata in una sessione. Con Dardust e Madame ho trovato una connessione molto particolare, proprio a livello di sensibilità. Madame è una persona con l'anima tangibile e quindi è stato facile capirsi, perché siamo entrambe molto dirette. Quando abbiamo finito di provinarla, poi l'ho sentita in macchina e mi sono resa conto che quella era una canzone completa, per me. Io sono contenta di averla portata a Sanremo perché non esclude nulla, non sento di aver lasciato a casa niente di me e non mi lasciare impianti.
Rockol: Pensavi che quella canzone potesse anche essere rappresentata bene sul palco?
Angelina Mango: Io tendo a vivere la musica con tutto il mio corpo e mi piaceva che sul palco di Sanremo ci fosse anche questo di me. Non volevo lasciare a casa quella parte, che secondo me è importante, anche perché sono la più piccola del Festival ed era la mia prima volta all’Ariston.
Rockol: Pensi che aver fatto televisione, nell’ultimo anno, ti abbia aiutato a stare su questo palco?
Angelina Mango: Sicuramente l'esperienza aiuta sempre e la televisione mi ha aiutato tantissimo, perché riesci piano piano ad avere la percezione che non sei da solo, ma sei a casa della gente. Io suono con la mia band da quando avevo 12 anni nei pub, nei piccoli locali, ovunque: anche quello aiuta.
Rockol: Come hai lavorato sulla messa in scena della canzone e come lavori su questo aspetto della tua performance?
Angelina Mango: La coreografia che io faccio sul palco, quando canto “La noia” non è molto architettata - come invece lo era per esempio per “Che t'o dico a fa’", lì abbiamo proprio fatto un lavoro con Giulia Stabile e abbiamo coreografato il brano.
Su “La noia” ho agito molto d’istinto, non mi sono preparata, sono arrivata alle prove all'Ariston e ho improvvisato. E ho immagazzinato quello che facevo nella testa, che mi è piaciuto e allora da lì è diventato un modo per affrontare il palco senza dover pensare al modo in cui muovermi.
Rockol: Qual è la cosa più assurda che ti è successa questa settimana?
Angelina Mango: Sicuramente la cosa più assurda che mi è successa in questa settimana è stata non essere stressata. Io pensavo a Sanremo come una settimana di stress, di pressione, di tensione, tutto il tempo. Invece, è bellissimo. Lo stress e la tensione li vivi, ma 10 minuti prima di salire sul palco, perché hai paura, è l’Ariston, hai paura. Però, il resto della giornata è una figata: io sono tristissima del fatto che finisca.
Rockol: Quasi ci si annoia, a Sanremo?
Angelina Mango: No, in realtà Sanremo non può annoiare. Però, questi momenti di tranquillità si possono definire noia ed è una noia buona.
Rockol: Ti abbiamo visto molto emozionata sul palco nel cantare "Le rondini" di tuo padre Pino Mango: è stato un momento molto intenso. Come mai proprio quella canzone?
Angelina Mango: Io non ho mai cantato nulla di mio padre, prima di ieri sera, per scelta in realtà, perché non ne vedevo il collegamento con il mio percorso artistico. E poi ero lì che suonavo, che provavo varie cose e ho pensato: “Ma, magari non so se avrò ancora l'onore di calcare il palco dell’Ariston. So che vivrei con il rimpianto di non averlo omaggiato”. Allora mi sono fatta coraggio e ho preso questa decisione, che non avrei mai pensato di prendere, devo dire la verità. Credo di aver fatto la cosa giusta.
Rockol: L’hai presentata in maniera minimale.
Angelina Mango: Sì, io volevo che venisse fuori la canzone, che venisse fuori l'omaggio, anche a livello di arrangiamento. Io e mio fratello abbiamo fatto proprio un lavoro di fino, l'abbiamo spogliata. Doveva essere un duetto con la musica. Non volevo neanche essere io la protagonista, doveva essere l’insieme, e la canzone e l'amore che ci ha portato su quel palco. Sono fiera di averlo fatto. È stato difficile, però sono fiera di averlo fatto.
Rockol: C’è una canzone della storia di Sanremo, a cui sei particolarmente legata?
Angelina Mango: Una delle canzoni con cui piango sempre, ogni volta che l’ascolto, è “Almeno tu nell’universo”. Tralasciando il fatto di dove siamo, e che sarebbe un po’ retorico dire “Ciao amore, ciao”, penso siano queste le prime cose che mi vengono in mente quando penso alla storia di Sanremo.
Rockol: Dopo Sanremo cosa succede?
Angelina Mango: Dopo Sanremo vado in studio, di sicuro, perché ho dei discorsi da finire. Ho iniziato delle frase a metà. E poi il 17 aprile faccio la data evento "Parola Pazzia", al Fabrique di Milano con la mia band, che sarà lo spoiler del tour che poi verrà ad ottobre nei club in tutte Italia.