I Daft Punk dopo i Daft Punk (ed è mistero sul disco di inediti)

Da quel video - dal titolo amaro, “Epilogue” - con in sottofondo “Touch”, pubblicato su YouTube, sono passati già tre anni anni. Era il febbraio del 2021 quando, condividendo una scena del film del 2006 “Electroma”, Guy-Manuel de Homem-Christo e Thomas Bangalter si tolsero i caschi cromati, chiudendo un’esperienza che li aveva resi tra gli artisti più apprezzati nel mondo. Da allora il marchio Daft Punk è congelato (ma continua ad essere attivo, in un modo o nell'altro: lo scorso anno, in occasione del decennale del best-seller “Random access memories”, tra i dischi più influenti del pop degli Anni Duemila, il duo ha spedito nei negozi e sulle piattaforme una versione “drumless” dell’opera, riproponendo l’album del 2013 senza elementi di percussioni). Ma i due genietti francesi non sono certo rimasti a girarsi i pollici.
Il più attivo tra i due è stato - e continua ad essere - Thomas Bangalter. Il musicista ha passato i mesi immediatamente successivi alla fine del progetto Daft Punk a lavorare ad un balletto, “Mythologies”, portato in scena - con successo - dal coreografo Angelin Preljocaj nel luglio del 2022 al Grand-Théâtre de Bordeaux. A distanza di due anni da quell’esperienza, ora Bangalter firma la colonna sonora di “Daaaaaalí!”, il nuovo film da regista di Quentin Dupieux, che come Mr. Oizo ha scritto alcune delle pagine più iconiche della french house e della techno made in Paris degli ultimi trent’anni (“Flat beat” nel 1998 fu una hit internazionale). Eclettico e insaziabile, Dupieux ha deciso di dedicare un “real fake biopic” al pittore spagnolo considerato il padre del Surrealismo, affidando la colonna sonora del progetto proprio a Bangalter. E Guy-Manuel de Homem-Christo, invece, che fine ha fatto?
L’ultimo domicilio conosciuto dell’altra metà dei Daft Punk rimane “Modern jam”, il brano che ha prodotto per Travis Scott per l’ultimo album del rapper statunitense, “Utopia”. E intanto si infittisce il mistero che circonda le ultime produzioni del duo di “Get Lucky”, rimaste inedite dopo “Randomm access memories”. In questi giorni il batterista e percussionista Quinn, uno dei collaboratori del duo durante le sessions dell’album del 2013, in un’intervista concessa ad alt-news 26:46 ha fatto sapere che un nuovo disco di inediti dei Daft Punk potrebbe presto vedere la luce: “In ‘Random access memories’ ero stato praticamente l’ultiuma persona a suonare. Sul successivo, al quale stavamo lavorando, ero la prima”, ha svelato.
Quinn è certo del fatto che Guy-Manuel de Homem-Christo e Thomas Bangalter si stiano accordando sull’uscita: “Mi è stato detto che ci stanno lavorando. Sta uscendo dall’armadietto. Ho chiesto ai Daft Punk il permesso di parlarne, perché come sapete sono molto riservati”. E ha anticipato: “Penso che quel disco senza nome conterrà un sacco di cose spontaneee. Thomas Bangalter aveva questa tastiera, e in realtà aveva un programma per computer, e stava solo sperimentando. Stava semplicemente colpendo le cose. Stavamo letteralmente solo cercando di trasmettere le vibrazioni. Era sul bellissimo mixer lì dentro. Ero in studio, ho iniziato con la mia strana batteria. Qualunque cosa mi desse, rispondevo e cercavo di inventare qualcosa. Erano le cose più pazze e dal suono strano”. I Daft Punk non hanno confermato né smentito le indiscrezioni.