Noah Kahan, il folk singer che rovescia i pronostici sui Grammy
Da outsider a rivelazione. La star dei Grammy Awards 2024, la cui cerimonia di consegna si svolgerà domenica 4 febbraio alla Crypto.com Arena di Los Angeles (quando in Italia sarà l’alba di lunedì), potrebbe essere un cantautore folk che partendo dal New England sta conquistando le classifiche di mezzo mondo. I margini per un clamoroso colpaccio di Noah Kahan nella categoria Best New Artist, “miglior artista esordiente”, tra le più ambite in assoluto degli “Oscar della musica”, aumentano di giorni in giorno, parallelamente ai successi sulle piattaforme e nelle classifiche del 27enne cantautore di Stafford, che questa settimana ha ben due singoli nella top 5 della Official Charts Company, la hit parade ufficiale relativa ai brani più ascoltati nel Regno Unito: è al primo posto con il singolo “Stick season” (che è sesto invece nella Billboard Hot 100, la classifica ufficiale americana) e al quinto con il duetto con Sam Fender “Homesick”. “Non sono mai andato troppo lontano, perché penso di essermi proibito di credere che potesse accadere”, dice lui, che ha messo ufficialmente la freccia per sorpassare a sinistra le favoritissime Victoria Monét e Ice Spice.
In effetti la gavetta è durata decisamente più del previsto, per Noah Kahan: nel 2016 firmò un contratto con Republic Records e iniziò a lavorare insieme a Joel Little, già braccio destro di Sam Smith, Tove Lo, Imagine Dragons, Shawn Mendes e Niall Horan, prima di ritrovarsi bloccato nel tunnel dell’autoraggio e degli infiniti opening acts per George Ezra, James Bay, Dean Lewis. L’album “Stick season”, uscito nel 2022, è partito in sordina, prima di catapultare Noah Kahan nel “giro giusto” grazie a ottime canzoni tra folk e pop come la title track (che conta mezzo miliardo di streams su Spotify), il duetto con Post Malone su “Dial drunk” (162 milioni di riproduzioni sulla piattaforma di streaming) e quello con Hozier su “Northern attitude”. Ha fatto centro con testi vulnerabili e un’onestà non filtrata: canta per lo più le sue radici e omaggia i suoi miti musicali, da Paul Simon a Cat Stevens, cercando di rappresentare in modo vivido la sua autenticità e la sua genuinità con le sue canzoni.
Nell’era dei balletti su TikTok e delle canzoni che diventano tali grazie a trovate spesso demenziali, c’è spazio anche per storie come quella di Noah Kahan. In autunno il cantautore è stato nominato nella lista TIME100 Next. Ha inoltre ricevuto due nomination ai Billboard Music Awards come "Top Rock Artist" e "Top Rock Album" e una nomination ai People's Choice Awards come "Best New Artist". Post Malone lo ha definito “un artista unico nel suo genere”. E a dicembre ha debuttato pure al Saturday Night Live, il salotto tv più seguito negli Usa, suonando dal vivo “Dial drunk” e la stessa “Stick season”: “Ho scritto ‘Stick season’ senza sapere che sarebbe diventata, secondo me, la canzoane più importante della mia carriera. Mi ha permesso di passare finalmente allo stile di scrittura delle canzoni che ho amato per tutta la vita. E nel momento in cui ho finito di scriverla ho sentito un livello di comfort e onestà che non avevo mai provato da quando ho iniziato il mio viaggio nella musica. Poter raccontare una storia e potermi riferire alla mia casa nel New England in modo così onesto mi ha fatto credere di nuovo in me stesso”, racconta.
In “Stick season” l’artista parla di trappole e di senso dell’abbandono: “Parla di vedere l’altra faccia di un posto che si pensava fosse solo bello. Quando una relazione finisce, un luogo o una persona a cui si guardava con tanto affetto si trasforma rapidamente in un ricordo di dolore. La bellezza del fogliame autunnale nel Vermont si trasforma in un deserto marrone e grigio in attesa della prima neve. È una transizione sfortunata ma necessaria, simile per molti versi al passaggio da amanti familiari a estranei con il cuore spezzato”. Praticamente il manifesto che racconta alla perfezione questo momento della carriera del cantautore: “Mi piace vedere la canzone come una speranza: l'inverno arriverà, la neve cadrà, si scioglierà e alla fine l'estate tornerà in tutta la sua bellezza. Soffrirete, andrete avanti e sopravviverete di nuovo. L'ultimo verso della canzone, 'now you're tire tracks, and one pair of shoes, and I'm split in half, but that'll have to do' parla della presa d'atto della fine, dell'inventario dei pezzi lasciati alle spalle e dell'accettazione del futuro”. Quello di Noah Kahan potrebbe essere sensazionale.