Le migliori canzoni per testare l'impianto audio

Negli ultimi venticinque anni la musica è molto cambiata. O meglio, è cambiato il nostro modo di ascoltare e fruire la musica. Non stiamo qui a raccontarvi di nuovo del rapporto “musica liquida vs. cd e vinili”, basterà solo fare un rapido inventario su quali sono i mezzi attraverso i quali si ascoltano le canzoni. Sempre meno impianti hi-fi, sempre più speaker bluetooth, cuffie, auricolari o soundbar, di varie dimensioni e qualità.
Allo stesso tempo è cambiata anche la musica. Specialmente per chi ascolta pop-rock mainstream, il suono delle canzoni si è fatto molto più piatto, per essere meglio compresso nel formato liquido senza perdere qualità, con una dinamica sempre meno marcata.
Si è soliti dire che, paradossalmente, la qualità dell'ascolto si sia abbassata. In effetti, essendo cambiate le condizioni di scenario, questo corrisponde a verità: oggi con la musica liquida che si può ascoltare sempre, ovunque e praticamente con qualsiasi device digitale connesso è chiaro che il livello medio di qualità audio dell'ascolto sia sceso.
Nonostante tutti questi cambiamenti (di musiche, di strumenti e di contesto) per certi versi siamo sempre rimasti ancorati a dischi del passato per saggiare la qualità di un impianto stereofonico: tra questi "The dark side of the moon" dei Pink Floyd, "The Nightfly" di Donald Fagen, o qualche titolo ECM, l'etichetta tedesca di musica contemporanea che pubblica Keith Jarrett, tra gli altri. Peccato che questa musica, per quanto bella e per quanto possa piacere, non rappresenti più quella che si ascolta oggi e, soprattutto, visto che gli impianti stereofonici sono solo appannaggio di una nicchia di appassionati, è il caso forse di rinfrescare la playlist di riferimento per l'ascolto sui device più frequentemente utilizzati.
Così la rivista “What's Hi-Fi?”, che si occupa di notizie e recensioni di tecnologia audio, ha creato una playlist di canzoni recenti ideali per poter testare la qualità del suono (contemporaneo) dei nuovi dispositivi (di qualità) attraverso cui si ascolta la musica oggi dal soul funk al metal, dall'electro all'indie pop.
“Back on 74” - Jungle
Questa canzone tratta dal sottovalutato “Volcano” uscito la scorsa estate trasuda funky soul anni '70 con un pizzico di elettronica. Il suono è caratterizzato da voci morbide e calde, contrapposte a un rullante in evidenza e a un giro di basso funk. Un paio di speaker ben amplificati valorizzano al meglio questa traccia.
“Tech Noir 2” - Gunship
Questa ballad synth-wave si apre con un monologo del regista e musicista John Carpenter che in pratica descrive in dettaglio la fine del mondo; poi però si apre in una complessa composizione di vari synth retrò sovrapposti che coprono l'intera gamma di frequenze, sostenuta da una batteria elettronica energica e precisa. Alla voce anche l'ex membro dei Busted Charlie Simpson. Da ascoltare a volume alto.
“The curse” - Agnes Obel
“Fuel to fire” il disco del 2012 da cui è tratta questa canzone, ha una qualità di registrazione tale da essere molto usato per i test di hi-fi. In particolare in questa “The Curse” con un buon impianto si possono sentire con precisione il suono pizzicato delle corde di violino, il tocco dell'archetto sul violoncello e, soprattutto, il suono etereo della voce di Obel. Un pezzo come questo – dicono gli esperti della testata specializzata – consente di mostrare al meglio dettaglio, chiarezza, equilibrio tonale e proiezione del suono: in particolare le dinamiche ascendenti e discendenti devono essere particolarmente fluide ed espressive. Ottimo per testare le cuffie.
“The summoring” - Sleep Token
Per chi ama il metal, quasi hardcore, c'è questo lungo pezzo della misteriosa band mascherata londinese. Un pezzo epico di oltre sei minuti che contiene di tutto, da riff di chitarra metalcore a intermezzi chillwave, da accenni funk a svisate digital fusion. Un pezzo dalla forte dinamica che mette alla prova l'impianto, premiando quello dal suono più aperto e spazioso.
“Scapegoat” - Anohni and The Johnsons
Una ballata sulla natura oppressiva della società sempre alla ricerca di un capro espiatorio che è anche potente dal punto di vista sonoro con la chitarra, spesso anche distorta, in prima linea insieme al vibrato tremante di Anohni. L'apertura finale è un buon test per le casse e per l'impianto.