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L’intruso del Natale: Jack Harlow

E in mezzo a renne e slitte compaiono ragazze che succhiano lecca lecca e sfoggiano abiti sexy.
L’intruso del Natale: Jack Harlow

E all’improvviso in mezzo alle varie “All I want for Christmas is you” di Mariah Carey, “Last Christmas” degli Wham!, “Rockin’ around the Christmas tree” di Brenda Lee, “Jingle bell rock” di Bobby Helms e “Santa tell me” di Ariana Grande tra melodie zuccherose, suoni di campanellini, testi che parlano di slitte e baci sotto il vischio, auguri e buonismo contagioso, spunta un intruso: nel video di “Lovin on me” non ci sono renne, slitte o famiglie che aspettano Babbo Natale a tavola, ma ragazze che succhiano lecca lecche o che indossano sensuali abitini a fantasia leopardata o con vistose scollature. Jack Harlow è il Grinch delle classifiche musicali della settimana di Natale. E mette i bastoni tra le ruote ai classici del genere che ogni anno macinano milioni di streams.

La sua “Lovin on me”, di streams, su Spotify solo nell’ultima settimana ne ha totalizzati 28,3 milioni a livello mondiale. Più di quelli di “It’s beginning to look a lot like Christmas” di Michael Bublé (27,9 milioni), di “It’s the most wonderful time of the year” di Andy Williams (26,4 milioni), di “Snowman” di Sia (25,2 milioni) e di “Let it snow! Let it snow! Let it snow!” Di Dean Martin (24,8 milioni), catapultandosi all’ottavo posto della Weekly Top Songs Global della piattaforma, la classifica relativa ai brani più ascoltati nel mondo su Spotify nel corso degli ultimi sette giorni. Se si calcolano solamente gli ascolti relativi agli Usa, la hit del 25enne rapper di Louisville, Kentucky, ha fatto meglio pure del tormentone degli Wham. Chissà se un successo del genere Jack Harlow lo aveva preventivato, quando all’inizio di novembre ha fatto uscire sulle piattaforme di streaming la sua canzone, che in poco più di un mese si è ritrovata a superare quota 150 milioni di riproduzioni su Spotify a livello planetario. Si direbbe di sì, a leggere le reazioni social del rapper a proposito dei traguardi conquistati in queste settimane nelle classifiche. Quando a fine novembre “Lovin on me” è diventata la terza hit di Jack Harlow a conquistare la vetta della Billboard Hot 100, la classifica settimanale relativa alle cento canzoni più ascoltate e scaricate negli Stati Uniti, lui ha reagito così: “Mi sto solo riscaldando. Ne arrivano altre”.

Non finché “Lovin on me” continuerà a macinare numeri così importanti, verrebbe da pensare. Questa settimana la canzone è ancora in top ten negli States, in una settimana cruciale come quella che anticipa il Natale: occupa la sesta posizione della top ten e insieme al tormentone “Greedy” di Tate McRae, che però si trova tre posti sotto, è tra le due canzoni presenti tra le prime dieci posizioni a non essere ascrivibili al genere “classico natalizio”. Per il resto, dominano gli acuti di Mariah Carey (gli stessi che nel video social postato dalla diva pop statunitense le permettono di mandare in mille pezzi la lastra di ghiaccio che la tiene prigioniera, dando ufficialmente il via alla stagione natalizia), l’ugola d’oro di Brenda Lee e delle Ronettes dell’indimenticata Ronnie Spector, il rock’n’roll di Bobby Helms e il Natale in salsa Anni ’80 di George Michael e Andrew Ridgeley.

Incoronato come “hitmaker di domani” da Variety, la bibbia dello show biz americano, Jack Harlow è una delle stelle più brillanti della scena rap attuale e il travolgente successo di “Lovin on me” lo conferma. La canzone campiona “Whatever (Bass Soliloquy)” di Cadillac Dale, brano cult della scena r&b statunitense del 1995: diventata virale su TikTok ancor prima di uscire grazie a uno snippet condiviso da Jack Harlow, la canzone ha permesso al rapper da 10 miliardi di streams conquistati sulle piattaforme di arricchire il suo palmares, che ancor prima dell’uscita di “Lovin on me” comprendeva 30 tra Dischi d’oro e di platino negli Stati Uniti, 2 singoli al primo posto e 6 nomination ai Grammy Awards. Premi ai quali ora bisognerà aggiungere anche il Disco d’oro vinto in Nuova Zelanda e il Disco d’argento vinto invece nel Regno Unito (per l’equivalente di 200 mila copie già vendute). Più che l’hitmaker di domani, Jack Harlow è l’hitmaker di oggi.

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