Paolo Meneguzzi contro “Disco Paradise”, J-Ax gli risponde

Paolo Meneguzzi ha detto la sua sui tormentoni estivi che riempiono classifiche. Il cantante, diventato una star nei primi anni Duemila con "Verofalso", ha commentato i brani di quest’estate.“L’estate pop 2023 è deprimente. Il medium pop mi pare svilito. Vedere gente tutta tatuata che va su un palco a cantare la 'Disco paradise' di turno mi fa tristezza. Quelle sono marchette. Il pop dev’essere anche visionario, evoluto, curato ai massimi livelli”, dice in un’intervista rilasciata a MowMag. Anche noi lo abbiamo intervistato recentemente e ci ha raccontato la sua storia.
Meneguzzi nell'intervista sui tormentoni ha aggiunto: “Se fai i dovuti confronti tra un prodotto e l’altro, te ne accorgi della differenza. Il pop migliore non è dozzinale, affatto. Blanco, ad esempio, se fosse prodotto ancora meglio, potrebbe tranquillamente sfondare porte internazionali perché ha tutto ciò che serve. Su uno come lui io investirei molto di più”. J-Ax, una delle voci di “Disco Paradise” al fianco di Fedez e Annalisa, non ha apprezzato le parole del collega: “Eh, sei sicuro che tu, vuoi parlare di marchette? Comunque ciao, io ti ricorderò sempre come la versione ordinata su Wish di Tiziano Ferro”. Meneguzzi, a sua volta, ha risposto in un lungo post che potete leggere qui in cui dice tra le altre cose: "Io credo negli ideali e tu nelle canne".
Proprio su l’etichetta di “clone di Tiziano Ferro” l'artista a Rockol ha spiegato: “Avevamo in comune il background musicale, l’r&b americano, tra Tlc, Usher e Destiny’s Child. Io quelle sonorità le avevo già esplorate nel mio primo album in spagnolo, ‘Por amor’, sette anni prima. E quel pezzo non lo volevo neppure, nel disco. Mi sembrava troppo pop, macchiettistico. Con Tiziano non ho mai avuto niente a che fare. Però l’ho sempre stimato, anche quando si spostò dall’r&b alle melodie italiane. Io non ho mai tradito la mia natura, che è sempre stata molto filo americana”.