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“The Joker” di Steve Miller era un invito a fumare erba

Lo ha rivelato il suo autore parlando di quella canzone del 1973 successo realizzato con la band.
“The Joker” di Steve Miller era un invito a fumare erba

Nel 1973 la Steve Miller Band pubblica l’album “The Joker” (Il burlone) e con l’omonimo singolo raggiunge la vetta delle classifiche di vendita.

Da sempre i testi criptici, poco chiari sono stati elemento della musica pop, tanti sono gli esempi e molti sono irrisolti anche perché sostanzialmente non si può “spiegare” una canzone, un testo. Ognuno ne può dare l’interpretazione che vuole, diversa magari dall’intenzione originaria dell’autore.

Nello specifico l’inizio del brano assai oscuro con citazioni di “cowboy spaziale”, “gangster dell'amore”, Maurice e il “pompatus dell'amore”.

A distanza di così tanti anni Steve Miller, autore del testo di “The Joker”, è tornato a parlare di quella canzone e di quelle parole rivelando che c'era uno scopo nel suo inno assurdo e incomprensibile: fumare erba.

"La guerra del Vietnam non era finita; c'erano sempre da protestare con l'allora presidente Nixon; c'erano state rivolte in tutto il paese", ha detto di recente Miller al New York Post. "Il paese era in disordine. E non volevo solo cantare di tutta la merda negativa, ma provare a fare qualcosa di positivo."

E così questo “burlone” ha subito attratto l’attenzione del pubblico. "Era solo una canzone un po’ alla Mark Twain, con una specie di Tom Sawyer (protagonista di un romanzo di Twain), un tipo mascalzone che si diverte e non prende nulla troppo sul serio", ha spiegato Miller.

Siamo nel 1973, la liberalizzazione della marijuana non era tema da cantare liberamente per questo “The Jocker” ha anche un valore trasgressivo oltre che “politico”.

Steve Miller dal palco propone ancora oggi i suoi classici realizzati con la band: brani come "The Joker", "Fly Like an Eagle" (il suo maggior successo pubblicato nel 1976) e "Jet Airliner" (1977), ma il presente si discosta da ciò che raccontava in quelle canzoni. Miller da anni vive una vita più sana ed ha smesso di bere e fumare. "Chiudere con il bere è stato facile, ho smesso subito” ha detto. Ma con il fumo è stata davvero dura."

Il suo nuovo stile di vita salutare lo mantiene in ottima forma anche a 80 anni. Questo suo rigore ha stupito e innervosito anche l'amico Paul McCartney, nel cui album “Flaming Pie” del 1997 Miller appare in diversi brani. "Mi stavano prendendo in giro per aver fatto il mio riscaldamento vocale", ha detto Miller. "E così gli ho detto, 'Paul, sai, dovresti provare a farlo anche tu. Aiuta davvero.'"

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