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Nu Genea: “Ecco perché Napoli oggi è al centro di tutto”

Nel backstage del Rock in Roma abbiamo intervistato i musicisti dietro alla band culto della scena.
Nu Genea: “Ecco perché Napoli oggi è al centro di tutto”

“Per noi parlare di movimento è una cosa relativa. La nostra è una nicchia. Ci frequentiamo con il tizio che va a cercare dischi al mercato, con i ragazzi di Napoli Segreta: siamo una cricca di amici che poi è diventata una scena”, dicono i Nu Genea. Una scena nella scena, verrebbe da dire. Con la sua operazione di recupero, riscoperta e attualizzazione del canzoniere partenopeo, il progetto guidato dai musicisti e dj Massimo Di Lena e Lucio Aquilina è riuscito a ritagliarsi in questi anni un posto tutto suo nel filone del revival delle musiche che storicamente hanno bagnato le coste del golfo di Napoli, che a sua volta si inserisce nella sfaccettata e variegata nuova scena musicale della città.

Pop, rap, cantautorato, elettronica: la scena partenopea è da sempre tra le più attive e vivaci dello stivale, ma mai come in questi ultimi tempi era stata capace di attirare su di sé l’interesse e l’attenzione di pubblico e addetti ai lavori, in Italia e pure all’estero. Il caso degli stessi Nu Genea è emblematico. Al gruppo - Di Lena e Aquilina hanno fondato il progetto quando erano entrambi di stanza a Berlino, spinti dalla nostalgia di casa - sono bastati un paio di dischi ben promossi come “Nuova Napoli” del 2018 e “Bar Mediterraneo” per conquistare lo status di band di culto. L’album uscito lo scorso anno è diventato un piccolo caso discografico (è stato il vinile più venduto al mondo negli ultimi dodici mesi su Discogs, il sito dove gli appassionati vendono e aquistano lp e 45 giri), mentre la rivista musicale statunitense Spin ha messo Tienaté nella sua lista delle cinquanta canzoni più belle del 2022: “La musica napoletana, osannata in tutto il mondo, ha conosciuto varie fasi, ma ha mantenuto sempre una forte identità partenopea, alla quale hanno contribuito tutti quelli che sono arrivati a Napoli da tutte le parti del mondo e l’hanno resa multiculturale, internazionale”, dicono i due frontman della formazione nel backstage del Rock in Roma 2023, dove ieri sera i Nu Genea si sono esibiti per oltre 5 mila spettatori (qui la recensione del concerto).





Il progetto è nato nel 2014. All’estero la band è stata venerata ancora prima che in Italia (nel calendario del tour estivo legato a “Bar Mediterraneo” ci sono più date internazionali che nel nostro paese: i Nu Genea si esibiranno sui palchi dei principali festival europei, dal Down The Rabbit Hole di Ewijk, in Olanda, al Kalorama di Lisbona, in Portogallo): Il nostro sound non rappresenta il maninstream, ma viene comunque capito. Perchè in fondo è musica semplice, non complessa. C’è stato un momento, dopo l’uscita di ‘Nuova Napoli’, in cui sentivamo un’attenzione particolare sul progetto: ci eravamo spinti oltre il nostro background, la musica strumentale, e avevamo cominciato a scrivere canzoni. Quando ti affacci al mondo della canzone si apre un pubblico vasto. E a noi piace”.
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