John Mellencamp non vuole essere un jukebox umano
John Mellencamp non ha mai avuto un carattere facile e con l'età non ha di certo smussato gli angoli (di recente ha rimproverato più di una volta il pubblico presente ai suoi concerti). In questo periodo è in tour negli Stati Uniti nell'attesa che il prossimo 16 giugno esca il suo nuovo album, “Orpheus Descending”.
In una intervista concessa al New York Times, il 71enne Mellencamp ha argomentato la sua decisione di scegliere di suonare in luoghi dalla capienza contenuta e per questo motivo più intimi. Oltre che fare cenno a quali sono le sue scelte nel comporre la scaletta delle canzoni da proporre in concerto. "Potrei fare un intero spettacolo di successi se volessi, ma non lo faccio. Questo è uno dei motivi per cui ho smesso di suonare nelle arene e nei luoghi all'aperto. Non si trattava più di musica, si trattava di essere un jukebox umano".
Lo scorrere del tempo ha fornito a John Mellencamp una prospettiva diversa su alcuni dei suoi vecchi successi, come "Hurts So Good", uscito nel 1982. "Ho smesso di suonarla 25 anni fa. Ma l'ho suonata in questo tour, ora ha un significato completamente nuovo per me."
Il musicista dell'Indiana, sempre parlando dei bei tempi che furono, quando era più giovane e rissoso, non ha mancato di riferire della sua cattiva reputazione. "Ho preso a pugni il cantante biondo dei Cars (l'oggi scomparso Benjamin Orr, ndr). Ho combattuto per tutto il tempo e ho perso tutto il tempo."
La cattive maniere e le sue intemperanze in passato lo hanno anche fatto cacciare da tour, come quelli condivisi con Rainbow, REO Speedwagon e Kiss . Al proposito Mellencamp ricorda: "Sono stato espulso da ogni tour. Io e la mia band eravamo terribili, ma eravamo meglio dei Kiss. Ero un ragazzino, pieno di energia, le recensioni dicevano: 'Ieri sera John Cougar (il nome con cui ha iniziato a pubblicare dischi prima di tornare ad usare il suo vero nome, ndr) ha fatto esplodere il locale.' Gene Simmons mi guardava come se volesse uccidermi".