"Giù le mani da Bruce": continuano le polemiche

Non si fermano le polemiche verso Bruce Springsteen dopo i sue due concerti italiani, a Ferrara e a Roma, e il suo silenzio sulle alluvioni che si sono abbattute sull’Emilia Romagna negli scorsi giorni. A seguito delle critiche emerse a partire dalla conferma dello show del Boss con la E Street Band al Parco Urbano Giorgio Bassani di Ferrara, inclusi l'articolo di Carlo Massarini su La Stampa e la posizione di Manuel Agnelli, è intervenuto con un lungo messaggio sui social Claudio Trotta, promoter di Barley Arts.
"Giù le mani da Bruce", si intitola il post condiviso su Facebook da Trotta, in cui ha scritto:
"L’ondata di ipocrisia e retorica, che ha spento e non illuminato la mente di alcuni media e cantanti, va rispedita al mittente senza se e senza ma. La Musica e l’Arte, profonde espressioni dell’animo umano, quando sono interpretate live, con passione e rispetto per se stessi e per chi ha pagato il biglietto non hanno bisogno di parole, che non possono aggiungere nulla alla narrazione che si fa dal palco. In questo show Bruce narra con meravigliosa e drammatica urgenza l’importanza e la sacralità della Vita e la ineluttabilità della morte e lo fa con precisione quasi chirurgica, ma non per questo meno appassionata e travolgente".
Nel post si legge poi: "110000 persone felici presenti a Ferrara e Roma, che hanno vissuto una enorme boccata di gioia, lo hanno compreso appieno. Chi non era presente e ha pensato bene di 'pontificare' senza esserci, ottenendo un poco di visibilità, qualche consenso e molte critiche, non lo ha compreso per nulla". Trotta ha concluso affermando: "Ps: se si fa beneficenza non lo si sbandiera ai quattro venti, la si fa e basta".
Mentre la questione continua ad essere molto dibattuta sui social media, Claudio Trotta non si tira indietro dal rispondere a commenti sul suo profilo e sulla pagina del promoter.
Il post di Trotta arriva a seguito di critiche e prese di posizioni espresse in questi giorni sia dal pubblico, attraverso i social, che sulle pagine dei giornali che dagli altri artisti.
In un articolo per La Stampa, intitolato "Arridateci il vero Springsteen", per esempio, Carlo Massarini ha scritto: "Non può essere uno che non sa, che non è stato informato e brieffato sulle condizioni particolarissime nelle quali sta per andarsi a cacciare – e se è così, si faccia una domanda sulla gente che lo circonda. Non può essere uno che non fa nelle 48h successive neanche un gesto simbolico e -chessò- dona la sua parte di ricavato milionario, il centesimo ricavato milionario, a un’Associazione, alla Regione, a chi è intitolato a riceverlo. Non può essere quello che ha la mamma di origine italiana, che ha sempre detto che con l’Italia ha un rapporto speciale". In un altro passaggio, Massarini ha poi sottolineato: "Ditemi che non era lui, che nel frattempo ha spiegato tutto, che ha fatto un gesto, che si è reso conto di quanti fan di sempre si son sentiti sconcertati dal suo silenzio".
Sulla questione si è espresso anche il frontman degli Afterhours, a margine della conferenza stampa per le repliche al Piccolo Teatro di Milano di "Lazarus", l'opera rock di David Bowie ed Enda Walsh diretta da Valter Malosti di cui è protagonista insieme a Casadilego. "L'unica cosa che davvero non mi è piaciuta è che non abbia devoluto l'incasso alle vittime dell'alluvione. Mi ha stupito, dal Boss non me l'aspettavo", ha affermato Agnelli, che ha poi spiegato:
"Penso che troppo spesso ci si dimentica che i musicisti sono professionisti seri. Dietro un evento del genere, c'è il lavoro di centinaia di persone. Un investimento economico e organizzativo enorme, con persone che rischiano di perdere un sacco di soldi. In più è un'occasione di arricchimento per il territorio e anche, detto con la leggerezza che ci vuole, di distrazione. In una situazione tragica, un concerto può aiutare".
Rispetto al silenzio di Springsteen sulla faccenda, Manuel Agnelli ha aggiunto: "lo capisco. Qualunque cosa avesse detto, sarebbe stata strumentalizzata e avrebbe generato polemiche inutili".