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Mv Killa: “Mi interessa raccontare il lato più umano”

Il rapper spiega il disco “Fede”: “Vittoria e fallimento fanno parte della stessa strada”.
Mv Killa: “Mi interessa raccontare il lato più umano”

La fede è quella che non ti fa crollare, che ti fa fare i sacrifici per il raggiungimento di un obiettivo. Le battaglie più grandi sono quelle con se stessi”. “Fede” è il terzo album in studio dell’artista partenopeo Mv Killa. Anticipato dal primo singolo estratto “Me vogl bene” con il featuring del conterraneo Geolier, il progetto ospita collaborazioni con da Guè, Madman & Gemitaiz passando per lo stesso fino ai compagni di vita e musica del collettivo Slf (Siamo La Fam) Vale Lambo, Yung Snapp E Lele Blade. “Per me, mettere la parte umana davanti a tutto è fondamentale. Il fallimento fa parte della nostra vita. È inutile cadere negli stereotipi e nasconderlo. Nel disco racconto anche diversi momenti di difficoltà e di come sia importante uscirne”, spiega il rapper.

Due trailer pubblicati nelle scorse settimane hanno accompagnato l’arrivo di questo disco. Partendo dagli inizi, Mv Killa ripercorre la sua storia attraversando gli ostacoli incontrati lungo la strada: “Fede” vuole rivelare come la cieca fiducia nelle proprie capacità abbia permesso al rapper classe ‘95 di affrontare le diverse sfide della vita, rappresentate dalla partita a scacchi immortalata nella copertina del progetto. “Già mentre stavo lavorando al disco con il collettivo (si tratta di “We The Squad Vol.1”, oggi certificato Oro, con al suo interno “Travesuras” e “Cadillac”, ndr) ho iniziato parallelamente a scrivere le canzoni di questo progetto solista a cui tengo molto perché è una fotografia di chi sono”, continua Mv Killa.

Fra barre sincere, citazioni, esercizi di stile, beat e melodie, “Fede” resta in equilibrio fra banger e brani più introspettivi. Da “The world is yours”, titolo-omaggio al mitico brano di Nas con cui si apre l’album, e fino all’omonima “Fede” che lo conclude, il viaggio è a 360° nelle storie del rapper partenopeo: “Rooftop” in coppia con Guè o il mood spaccone di “Sto chin” e “Vac Pazz”, le confessioni in brani come “E pensier mi” e “25 motivi”, insieme alla celebrazione dei propri sforzi in “Puortem rispett” e “Ce l’amm fatt”, tutto fa parte dell’immaginario di Mv Killa. Storie raccontate senza mai dissolvere il legame con il dialetto: Napoli ancora oggi è sempre culla di talenti sempre più al centro della scena musicale del nostro Paese.

“Ho sempre amato e frequentato l’ambiente hip hop sin da quando avevo 13-14 anni – ricorda - inoltre ho studiato per fare i designer, ho realizzato diverse copertine di album importanti. Sono stato a Londra dove ho fatto diversi lavoretti per mantenermi e fare esperienze. Una delle grandi svolte è senz’altro stato il collettivo Slf. Era da parecchio che volevamo fare qualche cosa tutti insieme, unendo le forze. Il disco che abbiamo fatto tutti insieme è stato un segnale importante per tutta la scena napoletana”. Un terreno fertile, che sforna sempre più nomi importanti e rilevanti per tutto il Paese. “I rapper di Napoli in primis hanno lavorato bene in tutti questi anni, hanno fatto delle belle canzoni. E le persone ci hanno supportato – conclude - poi non dimentichiamo che la lingua napoletana è rispettata in tutto il mondo. Era importante sdoganare questa lingua anche nel rap, portando un linguaggio nuovo, ma allo stesso tempo riallacciandosi anche a una certa tradizione”.

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