Il disco del giorno: Petr Ilic Tchaikovskij, "Lo Schiaccianoci"

Pëtr Ilic Tchajkovskij, "Lo Schiaccianoci" (Cd Philips 462 114-2)
Certe composizioni sono talmente famose che prima o poi sopraggiunge in chi ascolta la tendenza a darle per scontate, come se ci accompagnassero da sempre, ma a ben guardare non si ha poi tanto spesso la possibilità di dar loro uno sguardo completo, soprattuto se parliamo dei grandi balletti composti da Tchajkovskij. La musica è celeberrima soprattutto nelle suites sinfoniche estratte dalle partiture originali, ma (tranne quando ci rechiamo a teatro per assistere al balletto) quanti di noi hanno ascoltato le composizioni coreografiche di Tchajkovskij con la stessa attenzione che viene dedicata alle sue Sinfonie o ai suoi Concerti?
I pregiudizi estetici sulla presunta inferiorità della «musica da balletto» sono duri a scomparire, ma nel caso del "Lago dei cigni" e dello "Schiaccianoci" la musica è assolutamente splendida dall’inizio alla fine e merita un ascolto completo, per godere appieno della squisitezza con cui il compositore russo ha messo in musica questa favola tratta da un racconto di E.T.A. Hoffmann. Balletto natalizio per eccellenza, "Lo schiaccianoci" è un prodigio di leggerezza, uno scrigno ricolmo di colori fantastici e melodie indimenticabili portate sulla scena dall’autore con amorosa tenerezza. L’orchestrazione brillante mostra la via agli altri grandi balletti del Novecento di Stravinskij e Prokof´ev, la capacità costruttiva del compositore si ritrova anche nei numeri più brevi, e ascoltando il balletto nella sua interezza ci si accorge che l’ispirazione fatata dell’autore non viene mai meno in tutti gli ottanta minuti di durata, grazie anche alla sua abilità nell’organizzare coerentemente i vari numeri dando loro una compattezza sinfonica per l’epoca inedita e ardita.
Eppure anche questo lavoro, come in precedenza "Il lago dei cigni", fu un autentico insuccesso di pubblico (per quanto incredibile possa sembrare), probabilmente perché la musica non si limitava a fornire un supporto per le evoluzioni dei ballerini ma diventava protagonista reclamando un’attenzione che gli ascoltatori dell’epoca non erano disposti a concedere; solo dopo la morte del compositore il lavoro ha ottenuto il posto che gli spetta tra i capolavori del palcoscenico. A Natale in molte città viene rappresentato questo balletto e la sua magia si rinnova ogni volta, divertendo bambini e adulti in egual misura
Carlo Boccadoro, compositore e direttore d’orchestra, è nato a Macerata nel 1963. Vive e lavora a Milano. Collabora con solisti e orchestre in diverse parti del mondo. E’ autore di numerosi libri di argomento musicale.
Questo testo è tratto da "Lunario della musica: Un disco per ogni giorno dell'anno" pubblicato da Einaudi, per gentile concessione dell'autore e dell'editore.
